Dopo il ricorso del Catania per la modifica delle Noif, lo stesso club potrebbe rischiare di non essere ripescato.

In attesa delle decisioni della Corte di Giustizia del Coni sulla possibilità di riportare a 22 il numero delle partecipanti alla cadetteria e sugli eventuali criteri di ripescaggio, il Catania rischia di non essere tra le possibili ripescate a prescindere: in queste ultime ore è emersa una sanzione per illecito sportivo – collegata all’inchiesta “Treni del gol” – nella stagione 2016/17.

La sanzione è indicata nel comunicato n.24 del Tribunale Federale Nazionale: condanna Pulvirenti (25mila euro), Delli Carri (3 mesi e 25mila euro) e il Catania (20mila euro) per tentato illecito sportivo con riferimento alla partita Bologna-Catania del 27 aprile 2015 e per slealtà sportiva con riferimento alla partita Brescia-Catania del 9 maggio sempre del 2015.

Tale provvedimento è stato preso il 6 ottobre del 2016. Per la partita con il Bologna, nonostante la transazione economica non si sia conclusa si parla comunque di illecito sportivo.

In teoria rimarrebbe una sanzione a carico della società Catania e di un suo dirigente per illecito sportivo entro i due anni indicati dal comma D3. Interpretando alla lettera il regolamento, il Catania non sarebbe ripescabile.

La risposta del club catanese non si fa attendere e arriva attraverso un comunicato stampa:
“Alcuni autorevoli quotidiani riportano la ‘clamorosa indiscrezione’ secondo la quale il Catania rischia di rimanere escluso dalla possibilità di ripescaggio in serie B per un presunto illecito sportivo sanzionato nella stagione 2016/2017. Il contenuto di tale indiscrezione, seppure privo di alcun pregio giuridico, conferma tuttavia un laborioso lavoro di poteri, apparentemente occulti, finalizzato esclusivamente ad arrecare nocumento al Calcio Catania. Lascia perplessi, per usare un eufemismo, il contenuto di un articolo apparso su un quotidiano sportivo secondo il quale “il Collegio di Garanzia dello Sport sarebbe orientato a bocciare gli etnei dopo il duro dibattimento”. Il Catania, si legge ancora, avrebbe “alzato il livello di scontro presentando, nella giornata precedente, una denuncia contro il Commissario Straordinario”. La naturale punizione per la grave azione di lesa Maestà compiuta dal Catania, quindi, è quella di escluderlo dai ripescaggi! Per dovere di informazione, tuttavia, non ci si può esimere dal rilevare che la sanzione comminata al Calcio Catania nella stagione sportiva 2016/2017 non attiene ad un illecito sportivo, così come tra l’altro confermato dalle sezioni unite della Corte Federale di Appello, e, comunque, si riferisce a fatti occorsi nell’anno 2015. Non possono sfuggire al riguardo i principi sanciti dai Giudici del TFN e poi confermati dalla CFA, nelle sentenze emesse nel giudizio promosso dal Novara Calcio, secondo i quali occorre avere riguardo al momento della commissione del presunto illecito e non già al momento della comminazione della sanzione ed inoltre non risulta possibile la configurazione di sanzioni retroattive. Ferma restando, dunque, l’assoluta infondatezza di quanto contenuto nella ‘clamorosa indiscrezione’, ci si pone alcuni interrogativi che siamo certi non sfuggiranno ad un’attenta Autorità Giudiziaria alla quale la Società sta valutando di rivolgersi, depositando una integrazione della denuncia presentata nei confronti del signor Fabbricini: a chi e perché interessa così tanto danneggiare il Catania? Qual è la fonte di tale ‘clamorosa indiscrezione’, che addirittura riferirebbe di un orientamento di Giudici riuniti in Camera di Consiglio e, quindi, tenuti all’osservanza di un rigoroso silenzio?

In ogni caso si deve rilevare, a questo riguardo, che nessuna delle parti del giudizio ha prospettato tale questione a giudici del Collegio di Garanzia, sicché la questione è del tutto estranea al thema decidendum”.

Solo nella giornata di domani, o al massimo mercoledì scopriremo se la B rimarrà a 19 o 22 squadre e in caso quali saranno i tre club interessati al ripescaggio.

Aurora Levati