Grossi guai per Karim Benzema. Il francese è stato posto in stato di fermo dalla Polizia giudiziaria di Versailles per il coinvolgimento nella vicenda del ricatto sul video a luci rosse ai danni del compagno di nazionale e centrocampista del Lione Mathieu Valbuena. Secondo l’accusa, il giocatore del Real Madrid sarebbe coinvolto nelle presunte pressioni nei confronti di Valbuena. Le indagini erano partite in seguito alla denuncia presentata lo scorso giugno proprio dal centrocampista dopo aver ricevuto una serie di chiamate anonime mentre era in ritiro con la nazionale. I ricattatori avrebbero chiesto 150mila euro, minacciando di far circolare in rete un video hard, girato insieme alla compagna e rubato dal vecchio telefono cellulare del giocatore girato quando era al Marsiglia. Il 13 ottobre scorso erano finiti in stato di fermo, per lo stesso motivo, l’ex calciatore Djibril Cissé, rilasciato poco dopo poiché considerato “in buona fede” e altre tre persone. Il nome di Benzema sarebbe venuto fuori da alcune intercettazioni dei cellulari dei principali sospettati. Uno di questi faceva parte dell’ambiente dei procuratori dei giocatori dell’Olympique Marsiglia e aiuterebbe molti di loro nei loro traslochi quando passano da una squadra all’altra (è stato il caso di Valbuena dal Marsiglia al Lione).

Secondo Sylvain Cormier, legale dell’attaccante francese, sarebbe stato lo stesso Benzema a chiedere di contattare il giudice istruttore per dare la sua disponibilità a essere interrogato:

“Karim Benzema non ha niente a che fare con questa storia. È venuto per rispondere in modo naturale alle domande. Karim è felice e soddisfatto di poter mettere fine a questa penosa polemica”.

Il francese ha passato la notte nella sede della polizia, come ha spiegato l’avvocato all’Associated Press. Benzema ha negato di avere commesso reati: il suo nome è stato fatto nel corso di alcune conversazioni telefoniche tra persone coinvolte.

Barbara Roviello Ghiringhelli