Le notti europee per Cristiano Ronaldo sono sempre state come una favola.

Di questa favola lui è il Re.

Quello abituato a sedere sul Trono, a scegliere la sua corte, a circondarsi dei migliori che gli permettano di mantenere il suo Regno splendente e ricco, come tanto piace a lui.

Al Real Madrid questa favola è durata a lungo. Più di quanto il Re potesse sperare e immaginare. 

Poi il Sovrano ha deciso di lasciare la Spagna per avventurarsi nel terreno – ben più ricco di insidie – dell’Italia. E Cristiano lo sa bene che si è scelto un habitat difficile, che la Vecchia Signora non potrà garantirgli quell’abbondanza di successi che invece i Reali iberici gli hanno concesso per nove lunghi anni.

Il tempo passa anche per lui, il Re più illuminato. E in questa squadra italiana – seppur piena di buoni elementi – fatica a trovare quello che cerca.

In questa stagione da poco cominciata finalmente hanno deciso di affiancargli un giovane, quello che per tanto tempo – si diceva – non aveva abbastanza nobiltà di rango per stare al suo cospetto. Ancora a piccoli sorsi, ma glielo hanno affiancato. 

Un piccolo Principe argentino, che a dispetto di tutti sembra poter parlare la sua stessa lingua, dotato di quello straordinario dono che si chiama talento. Una spalla insolita, che forse non lavorerà solo per il Re: il Principe non è esente da ambizioni e ha tanta voglia di riscatto. 

Ha vissuto anni bui. 

Tuttavia è intelligente e generoso: sa che affiancare il Sovrano nel modo giusto può essere una strada, per riprendersi la squadra che tanto ama e che fatica a notare la purezza del suo rango. Sa che lui può dare al Re… E il Re può dare a lui.

Ronaldo e Dybala
Juventus.com

Questa è un po’ una metafora – con tanto di romanzo –  di quanto appena visto nella breve storia di Dybala e Ronaldo  insieme sul campo. Una coppia bocciata ancora prima di essere sperimentata, adombrata da pregiudizi e illazioni durati più di un anno.

Chissà che non sia arrivato il momento di fugare tutti i dubbi.

Chissà che in questa Juventus possano coesistere diversi gradi di nobiltà, che sappiano collaborare mettendosi insieme a servizio della stessa causa, magari aiutandosi a vicenda e  stupendoci per quello che potranno fare. Dimostrando che ognuno ha qualcosa da dare all’altro, proprio come il Re ieri sera ha avuto bisogno del tocco del suo Piccolo Principe per trovare finalmente la porta. Come già accaduto pochi giorni prima.

Dimostrando che alla fine nessuno deve temere le luci dell’altro. 

Lasciateceli in campo insieme. 

Due nobili, di questi tempi, sono assolutamente un lusso.