Tra Radja Nainggolan e la Roma il legame non sembra essere cambiato.

Almeno per il centrocampista belga,  che durante alcune dirette su Instagram ha espresso in più occasioni l’attaccamento alla maglia giallorossa:

“Nella Capitale ho lasciato il cuore, a livello calcistico, di spogliatoio e per i campioni con cui ho giocato: è stata un’esperienza unica. L’essere orgoglioso e il mio carattere, purtroppo, mi hanno fatto cambiare piazza. All’Inter ho ritrovato un allenatore che mi voleva fortemente. Ho avuto poi i problemi che tutti sanno, ma vedendo le statistiche sono abbastanza soddisfatto anche se non è stato il miglior Nainggolan. Speravo in una possibilità che non è arrivata, sono scelte da condividere. Dopo questa stagione ho altri due anni di contratto con i nerazzurri, avrei potuto dire la mia”.

Ma il belga tornerebbe davvero a indossare la maglia giallorossa? A detta sua sì:

“Se ci fossero le condizioni mi piacerebbe tornare in giallorosso, era il mio mondo naturale e sono stato davvero bene”.

Ha poi aggiunto parole al miele per la Capitale:

“Mi manca tutto di Roma, anche le serate. No, non scherzo. Ho rivisto da poco la partita contro il Barcellona e quando sentivo l’inno ho scritto un sacco di cose al gruppo. Vedendo quella partita ancora mi venivano i brividi. E poi il derby con la Lazio, non c’è nulla che ti dà quelle sensazioni.”

Parole più critiche, invece, nei confronti della società, indirizzate probabilmente all’allora ds della Roma Monchi, che secondo diverse indiscrezioni provò diverse volte a vendere il numero 4 ex giallorosso anche all’estero, senza accordi con il calciatore:

“Qualcuno aveva fatto le cose a mia insaputa e così sono andato via. Non accetto certe cose, allora ho deciso io dove andare”.

Ha parlato anche di Cagliari, dove ha giocato durante questa stagione interrotta e dove vive tuttora:

Sono voluto venire a Cagliari perché è la piazza dove sono cresciuto, dove ho famiglia e amici e perché il presidente mi ha chiamato più volte per dirmi quanto credesse in me. Fu difficile andar via all’inizio, ma a Roma andai per l’ambiente, non per i soldi”.

E riguardo alla stagione dei sardi:

“Sapevo che prima o poi quella striscia positiva sarebbe finita, ma il modo in cui si è interrotta ci ha fatto perdere fiducia. Può starci perdere con la Lazio ma ci ha lasciato qualcosa dentro”.

Ha commentato anche la posizione calda della classifica nonostante lo stop:

“Attenzione anche alla Lazio, mai dire mai: anche i bianconeri prima o poi perderanno lo scudetto. L’Inter viene subito dopo, la squadra è diversa e molto fisica. Conte mi ha sempre detto le cose in faccia, fa allenamenti estenuanti e in un mese ha dato la sua immagine alla squadra”.

In particolare, riguardo i bianconeri dice:

“Non andrei mai alla Juventus. Anche se ho tanti amici che giocano lì, come Pjanic, ma non è il posto per me: meglio perdere uno scudetto da protagonista che vincerne dieci da riserva”.

Un pensiero sui possibili progetti futuri del Ninja:

“Ho sempre detto che non sarei rimasto nel calcio dopo il ritiro, però quest’anno ho capito l’importanza dei senatori per i ragazzi, quindi magari potrei allenare i più giovani un giorno”.

Ha concluso aggiornando le condizioni della moglie Claudia:

“Sta molto meglio, non è facile questa situazione per lei perché ha un sistema immunitario debole”.

Michela Asti