Il caso dei tamponi in casa Lazio sta tenendo banco in Serie A e non solo.
La UEFA ci ha messo del suo e Lotito non lesina shows verbali

Se si potesse commentare in poche parole il fattaccio Lazio degli ultimi giorni, verrebbe in mente una celebre battuta del Dandi – alias Mario De Angelis, alias Alessandro Roja, nella serie cultRomanzo criminale”  a proposito della singolare decisione di nascondere l’arsenale della “banda” in una stanza del ministero (fatto peraltro realmente accaduto).

Il Dandi commentava sarcastico e lapidario, in romanesco:

Che campioni der monno!”

Ecco, a occhio e croce si deve dire che un fatto del genere mancava al calcio in tempi di COVID.

Del resto, poteva mai restare orfanello l’episodio del Napoli e della mancata partenza per Torino per affrontare la Juventus, dopo lo stop da parte dell’ASL per il numero di positivi al COVID presenti in rosa?

Juve-Napoli: la sconfitta del calcio, la vittoria del caos

Decisamente no!

Ed ecco che a far compagnia al precedente creato in occasione del mancato match tra Juventus e Napoli, spunta il fattaccio Lazio.

Tampone positivo a fine ottobre per Immobile, partita di UCL contro il Brugge saltata. Poi due tamponi negativi effettuati giorni dopo e Immobile torna in campo in campionato contro il Torino e segna pure.

torino-lazio
fonte immagine: profilo twitter uff ss lazio

Altro tampone prima di Zenith–Lazio, sempre di Champions League, e responso nuovamente positivo.

Per il laboratorio che ha effettuato l’ennesimo tampone, risulta una lieve positività.

Immobile salta anche l’incontro contro lo Zenith ma la procura a questo punto inizia ad indagare, anche per il fatto che ad altri tamponi effettuati, sono risultati positivi Leiva e Strakosha.

Gli ultimi tamponi sono stati effettuati dal laboratorio sito ad Avellino, come i precedenti, ma dal Campus Biomedico di Roma.

A questo punto – e con ulteriori accertamenti in merito –  si può parlare di un focolaio di COVID 19 nella Lazio, poiché anche nello staff sono presenti dei positivi, oltre al DS Tare.

Cosa rischia la Lazio, dal momento che, da come emerso, è che i test positivi del Campus sono di quelli rapidi, mentre quelli del laboratorio di Avellino, negativi, sono molecolari e quindi prevalgono?

Si parla di penalizzazione di oltre un punto, addirittura di esclusione dal campionato.
La Lazio non ha comunicato i “debolmente positivi alla UEFA che di certo si appresta a verificare tutto.

Gran caos insomma, con un nuovo caso complesso da decifrare, ultime parole che ancora non si è ben capito a chi spettino, protocolli interni ed europei che pare cozzino.

Come cardine principale, ci sarebbe sempre e comunque, il rispetto delle regole.

Sì, ma a quelle di chi?

Pare – a ogni modo – che i tre giocatori sopra citati non saranno a disposizione contro la Juve.

Ciliegina sulla torta, lui, il Mega Presidente Claudio Lotito, vulcanico, diretto, forse troppo ruspante, diciamo così, o semplicemente avvelenato per quanto sta accadendo alla sua Lazio.

lotito
fonte immagine: profilo twitter uff ss lazio

E’ notizia freschissima una perla del suddetto n. 1 della società biancoceleste rilasciata a Repubblica, che testè segue:

“Ve l’ho detto stamattina, ce stanno a fa’ il gioco delle tre carte.
Ma che vuol dire positivo? Positivo vuol dire contagioso, no?
Anche nella vagina delle donne, di tutte le donne del mondo, ci sono i batteri.
Ma mica tutti sono patogeni,
solo alcuni in alcuni casi diventano patogeni e degenerano”
.

Ecco, dall’universo femminile ma non solo, da chiunque abbia un minimo di senso critico obiettivo, ci si chiede:

“Presidè, capiamo la situazione, ma è il caso di esprimersi così, fare questo tipo di accostamenti quanto meno inadatti all’occasione?
La lasci stare la vagina, che già c’ha un sacco di problemi ogni mese,
e non sono certo i batteri!”.

Beh, ad ogni modo ci si augura che questo pasticciaccio targato Lazio ed affini arrivi ad una conclusione, quanto meno per avere un quadro più chiaro della situazione ed evitare altri spiacevoli precedenti, ma anche per non far esplodere ulteriormente il vulcanico Lotito.

 

Simona Cannaò