Sarà l’ultimo Mondiale per Lionel Messi? L’argentino, pluridecorato fenomeno del calcio europeo, non ha mai nascosto il peso che sente per non aver mai vinto con la maglia albiceleste

Dire Lionel Messi equivale a dire il marziano del calcio. (immagine da gazzetta.it)

Nessuno può contrastarne il valore e la leadership dopo un decennio sulla cresta dell’onda in cui, con la maglia del Barcellona, ha praticamente abbattuto ogni record. Un monstre assoluto. Eppure nella pluridecorata bacheca di questo strepitoso giocatore urla il vuoto di un titolo con la maglia della sua Nazionale.

La Pulga ha faticato per conquistarsi l’amore del suo popolo che per anni non gli ha perdonato la militanza esclusiva in maglia blaugrana, lontanissimo dalla terra patria. Messi sa perfettamente che, se oggi è Messi, lo deve esclusivamente al club catalano che ha creduto in lui quando era solo un ragazzino che non poteva più crescere. Eppure quella casacca a righe bianche e celesti rappresenta ogni anno di più una spina nel fianco del “diez”, quel senso di grandezza incompleta che nell’Olimpo dei fenomeni lo allontana ancora oggi da Maradona.

Ricordiamo perfettamente le  lacrime la sera del 27 giugno 2016, quando il suo errore dal dischetto consegnò la Coppa America al Cile. Appoggiato alla panchina, tra i singhiozzi, confessò che per lui il viaggio in Nazionale era concluso: ma quelli  come Lionel non possono chiudere con una sconfitta. Si nutrono di palcoscenici illuminati,  non sopportano di  restare a lungo al buio e del resto campioni del genere non  meritano  un tale epilogo.  Perchè di Messi si può dire tanto, si può dire tutto, ma non che non sia un grandissimo.

(immagine da ilsecoloditalia.it)

Le finali perse con l’Argentina  pesano come un macigno sulla carriera del Pulgita. L’opinione comune non gliele ha mai perdonate fino in fondo, come  non gli ha perdonato i rigori – spesso determinanti-  sbagliati. E quel trofeo vacante brilla nella sua assenza più delle Champions, più delle Supercoppe,  più dei cinque sfavillanti Palloni d’Oro: un’ assenza che a lui, prima di ogni altro calciatore dell’ Albiceleste, viene attribuita.

Quello di Russia sarà assai probabilmente l’ultimo Mondiale per Lionel Andrés Messi. L’ultima sua magnifica ossessione, come lui stesso lo ha definito. Un meccanismo mentale difficile da interrompere anche per un calciatore del suo calibro: lo ha sottolineato il C.T. argentino, per Leo è come una pistola puntata alla tempia che scatta a ogni errore. Ormai una sorta di sfida arrivata al capolinea in cui quasi diventa naturale, fare il tifo per il fuoriclasse  con il numero dieci. E chissà se la Dea Bendata è della stessa opinione di Angel Di Maria, per il quale il Calcio è in debito verso la Pulce; chissà se finalmente tutti gli argentini -e non solo-  si potranno inchinare a questo extraterreste condannato, fino a oggi, a vivere all’ombra del passato.

Daniela Russo

(immagine copertina da marca.com)