In allenamento era Diego Armando Maradona a tirargli il pallone, insieme a Careca e Giordano.

Pino Taglialatela ha vissuto un Napoli spettacolare e ne parla in quest’intervista, dando contemporaneamente la sua opinione sull’attuale squadra di Maurizio Sarri.

Per il Napoli i preliminari di Champions League sono alle porte. Cos’ha la squadra di Sarri in più rispetto al Nizza? 

Sicuramente un impianto di gioco importante, poi ha la consapevolezza di sapere tutto sul proprio allenatore, perché questa è una squadra che nello scorso campionato ha fatto cose bellissime e credo che questa sia la forza del Napoli di quest’anno e sicuramente sarà un problema per il Nizza.

La squadra partenopea sta dando un’ottima impressione a tutti gli appassionati. Secondo te questo Napoli quanto lontano può arrivare?

Guardando lo scorso campionato io credo che, se si riesce a limare quei piccoli errori e subire di meno, il Napoli può arrivare veramente lontano sia in Champions che in campionato. Credo che quest’anno il Napoli abbia veramente l’opportunità concreta come mai è successo negli anni passati di poter vincere almeno il campionato italiano.

Tu sei stato un “supereroe” tra i pali della porta azzurra – addirittura ti chiamavano Batman. Il Napoli sembra essere alla ricerca di un nuovo portiere, chi vedresti bene nel ruolo?

Ci sono dei giovani interessanti, uno tra tutti è Meret che a me piace tantissimo così come Perin, che ha una grandissima personalità. Sono portieri che secondo me possono fare al caso del Napoli, poi se bisogna prenderne uno straniero in questo momento a me piace Schmeichel, il figlio del grande portiere. Secondo me ha le caratteristiche giuste per sostituire Reina perché nel tipo di gioco del Napoli c’è bisogno di qualcuno che sappia giocare bene con i piedi. Credo che Schmeichel in questo momento sia quello che più si avvicina allo spagnolo.

Nel ’86-87 tu eri nelle giovanili e il Napoli alzava lo scudetto; com’era quel Napoli lì? Che ricordi hai?

Ho dei ricordi precisi anche perché in quel momento facevo parte della rosa, ero il terzo portiere – venivo dalla primavera – e in caso di emergenza venivo portato con loro e ho fatto due trasferte e una partita in casa. Andavo in tribuna con loro, mi allenavo con loro tutti i giorni e ricordo praticamente tutto di quella squadra fantastica e meravigliosa. Ho dei ricordi che mi porterò dietro per sempre perché ho visto giocare il miglior calciatore al mondo. Allenarsi e subire tiri durante la settimana da un certo Diego Armando Maradona non è da tutti.

Trovi qualche analogia tra quella squadra e il Napoli di Sarri?

Sì, però con il Napoli dell’87-88, che aveva un gioco bellissimo e che ha perso lo scudetto per altri problemi. Ma a livello di gioco questo Napoli qui mi ricorda quello dell’87-88, quando c’era la MAGICA con Maradona, Giordano e Careca. Era uno spettacolo vedere quella squadra giocare e questo Napoli mi dà quelle sensazioni lì senza avere poi un grande giocatore come Maradona quindi il grande lavoro di Sarri si vede tutto.

Da ex giocatore: cosa lascia il Napoli (e Napoli) nel cuore di un calciatore che ha vestito la maglia partenopea?

Dipende, ci sono tanti nomi di professionisti che erano al Napoli non da tifosi e ancora oggi ricordano le sensazioni e le emozioni che ti dà Napoli. Credo che sia unica in questo senso; l’affetto, la voglia di calcio che c’è a Napoli non c’è da nessun’altra parte in Italia, magari bisogna andare in Argentina o in Brasile, un posto in cui c’è quella passione popolare. Napoli ti lascia dentro qualcosa che nessun’altra squadra in Italia ti lascia.

Il tuo personale “in bocca al lupo” al Napoli per la sfida con il Nizza e per la nuova stagione.

Di fare il Napoli come lo sa fare con Sarri. Questo è il mio augurio perché, se riesce a fare questo, quest’anno ne vedremo veramente delle belle.

Federica Vitali