Diciamoci la verità: molti di noi, nel sentire Sarri dire che avrebbe voluto  Pjanic toccasse 150 palloni a partita, abbiamo sorriso con scetticismo.

L’ultimo Miralem Pjanic visto nelle mani di Allegri sembrava confermare sempre di più che il ruolo di regista fosse troppo per il bosniaco, fisicamente e psicologicamente.

Pjanic Juve
Getty

Anche nel precampionato ha confermato il dubbio, dando la sensazione di essere distante dal tipo di calcio pensato e attuato da Maurizio Sarri. La sua manovra è apparsa spesso lenta, sovraccarica di retro-passaggi, priva di rischi e di giocate che osassero in verticale.

Una manovra distaccata  rispetto ai compagni e alla situazione di gioco voluta dal nuovo tecnico della Juve.

Nelle ultima partite abbiamo tuttavia assistito a una graduale crescita del numero 5, complice – sicuramente – il cambio di modulo con il passaggio al rombo di centrocampo e all’inserimento illuminante di Aaron Ramsey, le cui qualità tecniche e la versatilità hanno dato nuovo apporto alla mediana bianconera.

Pjanic, da elemento che ‘bloccava’ l’azione rallentandola – e talvolta inficiandola – oggi assume sempre più le caratteristiche di un velocizzatore. Non tocca – ovviamente – 150 palloni a partita, ma i suoi numeri sono tuttavia costantemente in crescita: a oggi siamo sui gli 86,9 tocchi di palla  e un 90% di passaggi a buon fine.

Pjanic Juventus
Miralem Pjanic of Juventus during the Italian Serie A football match AS Roma v Fc Juventus at the Olimpico Stadium in Rome, Italy on May 12, 2019
(Photo by Matteo Ciambelli/NurPhoto via Getty Images)

Il bosniaco non si volge più all’indietro, ma in avanti verso i compagni che salgono e acquisisce rapidità e spregiudicatezza partita dopo partita.

Dietro questo miglioramento di Pjanic c’è – assolutamente –  un affiatamento e un lavoro differente con i compagni, una migliore conoscenza delle reciproche caratteristiche in modo da contribuire tutti alla fluidità della manovra. Manovra  che – ricordiamo – Allegri lasciava più che altro all’improvvisazione.

Sarri al contrario prova, riprova, studia e i risultati di ciò si traducono nel gioco della Juventus.

Il fatto che stia toccando tanti palloni vuol dire che comincia a vedersi il calcio che vogliamo praticare noi

 

Rispetto alla gestione precedente, il bosniaco ha aumentato del 38,7% quella dei tocchi in verticale, una delle caratteristiche principali del Sarrismo. Il regista in questo modo si è trasformato nel motore che spinge in avanti la Juventus e le sposta il baricentro sempre più in fase offensiva.

Per la gioia del Mister, degli attaccanti e di chi guarda la Juve giocare a calcio.

Come ha detto Maurizio Sarri:

Il piede nelle conclusioni è dovuto alla mamma, non all’allenatore. Probabilmente merito anche del babbo, sinceramente non so chi abbia il piede migliore tra loro due

Diamo a Cesare quel che di Cesare, e a Pjanic quel che è di Pjanic.

 

Daniela Russo