(Immagine tratta da Sky Sport)

A Milano ci sono due squadre: l’Inter e la Primavera dell’Inter”.

 

Parole di Giuseppe, detto Peppino, Prisco, il leggendario avvocato che ha dedicato buona parte della sua vita alla fede  interista, nato nel 1921 e scomparso nel 2001 per un infarto.

La sua ironia pungente e le sue battute fulminanti piacevano molto ai tifosi, che lo hanno eletto icona senza tempo del club, ma hanno contribuito a renderlo simpatico anche agli “avversari” proprio per quel suo amore sconfinato per il calcio e per la sua squadra.

Una passione nata non per eredità familiare, come spesso avviene tramandando la fede sportiva di padre in figlio, ma piuttosto per i dolci, tramite inusuale che ha traghettato il piccolo Peppino verso il porto nerazzurro: “La domenica sera quando venivano a trovarci gli zii portavano un pacchetto di dolci – raccontava spesso – mio papàbrontolava che erano ospiti e non era necessario portarli. Ma loro replicavano che avendo vinto l’Inter che ha sconfitto il Milan nel derby era occasione per fare festa”.

Ex ufficiale delle “Penne Nere” scampato alla devastante Campagna di Russia, Peppino non ha di certo vacillato neppure con la donna che sarebbe diventata la sua futura moglie, Maria Irene, simpatizzante juventina, spesso presa di mira dalle sue butade: “Se mio figlio Luigi avesse tifato Milan avrei chiesto la prova del sangue perchè non mi sarei fidato nemmeno di mia moglie…”.

E a proposito di “innamoramenti”, sul campo i suoi due più grandi amori sono stati Giuseppe Meazza, conosciuto di persona nel 1946 e decenni dopo Ronaldo, accomunati da quel gesto di dribblare spesso il portiere prima di segnare che lo entusiasmava in modo particolare.

Diventato segretario dell’Inter nel 1949, consigliere nel 1950 e vicepresidente a partire dal 1963, Prisco è stato il braccio destro di molti presidenti del club oltre che il legale di fiducia; in un’intervista incalzato da un giornalista affermerà che non è del tutto vero dire che ha servito ben  cinque presidenti:

Ho sempre cercato di servire solo l’Inter. Per me c’è solo l’Inter”.

Frase che verrà ripresa nell’inno del club, così come il richiamo a Peppino e ad altre dichiarazioni leggendarie come quella che “la serie A è nel dna dell’Inter”.

Negli anni nei quali è stato nella dirigenza, l’Inter si è aggiudicato sei scudetti, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, 3 Coppe Uefa, 2 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.

La sua verve ha fatto si che negli anni diventasse ospite fisso di trasmissioni tv nelle quali dava il meglio di se con i siparietti con noti rivali di tifo.

Il presidente onorario della Juventus Giampiero Boniperti durante le esequie ricordava Peppino come un “difensore straordinario della sua Inter che con ironia e stile sapeva trasformarsi in un attaccante pronto alla battaglia dialettica ma sempre con classe”.

Silvia Sanmory