È quasi commovente il video che gira in rete di Gigi Buffon mentre abbraccia i tifosi italiani che lo acclamano dietro le transenne, prima di lasciare la Francia, dopo la sconfitta con la Germania che ha decretato l’uscita della Nazionale azzurra dagli europei. Tanta amarezza per un’occasione perduta, e alla fine sarebbe bastato  soltanto un gol in più, anche ai rigori finali…

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Con il senno di poi, arrivano i rammarichi, la delusione e le scuse. Quelle di Graziano Pellè che è improvvisamente diventato uno dei punti cruciali di questo Euro 2016. Peccato che non si parli di lui per tutto ciò che ha fatto in campo, ma soprattutto per un gesto definito imbarazzante come il suo rigore.

Questa la sequanza: Pellè arriva davanti a Neuer, uno dei portieri più forti del mondo, e invece di limitarsi a tirare il suo calcio di rigore (che potrebbe essere cruciale per l’Italia, decretarne la vittoria o la sconfitta) il calciatore italiano fissa il portiere della Germania negli occhi e con un gesto gli fa capire che sta per fargli il cucchiaio… salvo poi sbagliare subito. Il rigore è assolutamente fuori porta, la missione è miseramente  fallita. E l’Italia se netorna a casa. Non soltanto per colpa del rigore di Pellè, intendiamoci… ma anche per quello.

Una grande delusione unita alla figuraccia alla quale il calciatore cerca già di riparare già dall’aeroporto di Montpellier. “Chiedo scusa”, ha dichiarato Pellè “Il gesto dello scavetto? Non volevo offendere nessuno… Neuer anzi alla fine mi ha detto che sono un grande giocatore: lui, Müller e gli altri mi hanno fatto i complimenti. Non volevo fare lo sbruffone, volevo solo tenerlo fermo. Neuer non se n’è neppure accorto per l’adrenalina che avevamo, ci guardavamo negli occhi. Mi dispiace per quelli che mi vogliono bene e per tutti gli italiani, chiedo scusa. In allenamento io e Zaza segnavamo sempre, visto che lui stava fermo ho allargato troppo. De Rossi? Non sarebbe stato giusto se fosse entrato e avesse sbagliato, come Zaza. Era reduce da infortunio. Conte ha fatto la lista poi ognuno diceva se se la sentiva, l’ordine lo sceglievamo noi, ma fra i rigoristi bisogna ricordare che mancavano Daniele, Candreva e Florenzi . In carriera ho segnato altre volte con lo scavetto. Il giorno dopo è più triste ancora. Se avessi segnato mi avrebbero detto che ero un fenomeno e invece è andata male. Il mio un buon Europeo? Ora non ci penso. Sono arrivato che non ero nessuno e me ne vado come ero arrivato”.

Ormai è andata. Ma ad essere umili e professionali e sprecare fiato soltanto dopo il risultato, piuttosto che nel momento cruciale di una partita importante, non si sbaglia mai.

Mirella Fanunza