Riviviamo insieme ciò che è accaduto in questa stagione di Serie B del Parma,  fino all’ inaspettata pomozione

“Come noi nessuno mAi” è questo che si legge sulle maglie post Spezia – Parma. Ebbene sì, caro Parma nessuno mai come te è riuscito a cadere e rialzarsi così velocemente, riportando questa squadra dove merita veramente. È stata una stagione che definirei tachicardica, altalenante per le prestazione e i risultati ottenuti, ma anche difficile.

Cerchiamo di riviverla insieme.

Il primo impegno che lo ha visto protagonista è stato il secondo turno della Coppa Italia al San Nicola, stadio che è da diversi anni teatro di incontri in questa categoria, e in cui i crociati hanno perso in rimonta per una doppietta di Galano in pochi minuti, vedendo così sfumare la possibilità di andare avanti.

Arriva anche la prima di campionato in casa contro la Cremonese, match che apre la stagione 2017/18. Il girone d’andata non è stato proprio come sperava la piazza. Nelle prime partite i risultati arrivano grazie a dei calci piazzati. Questo provoca però le prime critiche sul “non” gioco dato alla squadra da D’Aversa, aumentando sempre più dopo le prime tre sconfitte con Brescia, Empoli e Perugia.

Foto della Gazzettadiparma

Si susseguono una serie di risultati altalenanti che mettono sulla graticola nuovamente l’allenatore per il “non” gioco, la poca organizzazione e l’atteggiamento in campo dei giocatori.

Dopo qualche intervento sul mercato invernale si cerca di dare una scossa alla squadra portando giocatori importanti in maglia crociata, come Ciciretti e Gazzola, ma altri deludenti in un primo momento, come Vacca, Da Cruz o Anastasio. Gli acquisti fatti sia nel mercato estivo che in quello invernale hanno fatto da subito pensare che il Parma volesse essere protagonista di questo campionato – vedi la coppia che ha portato alla promozione il Benevento, ossia Ceravolo e Ciciretti, oppure Dezi, Barillà o Siligardi, giocatori che sulla carta hanno un signor curriculum.

La seconda parte dell’anno non è iniziata nei migliori dei modi con le sconfitte di Cremonese, Brescia ed Empoli: proprio quest’ultima è stato un crocevia fondamentale per la stagione, così come la partita con il Foggia. Dopo la partita contro i rossoneri di Stroppa, i crociati hanno dimostrato di voler crederci ancora sconfiggendo Palermo, Frosinone e Cittadella.

Foto Parma.repubblica.it

Arrivano tuttavia sconfitte anche amare  contro Pro Vercelli e Cesena che portano molti sostenitori a non credere più alla promozione diretta, visti i punti persi.

Nessun destino però è ancora scritto. La lotta per il secondo posto è ancora aperta tra Frosinone e Parma, con soli due  punti a separarli; il Parma, invece, ha la meglio negli scontri diretti per differenza reti. “Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta”, si dice sempre ed è proprio con questo spirito positivo che si è affrontata l’ultima giornata della regural season.

Sono stati resi disponibili solo 2000 biglietti per i parmigiani mentre ai foggiani è stata vietata la trasferta allo “Stirpe”; al “Picco” è palpabile l’emozione tra i supporters con la consapevolezza che il destino dipenda in parte dal proprio risultato, ma soprattutto da quello degli avversari.

Ceravolo e Ciciretti sono stati gli autori delle due reti anche se i veri protagonisti del racconto sono Mazzeo e Floriano che con le loro marcature hanno reso (im)possibile questa promozione.

Tutti ancora increduli al triplice fischio ma si festeggia alla grande.

È successo davvero. Il Parma torna in Serie A, torna tra le Big  finalmente,  dove merita di stare. Torna lì dove proprio 3 anni fa è stato ferito, abbandonato e lasciato morire da chi aveva promesso grandi progetti.

“Post fata resurgo” è il motto della Fenice, stesso disegno che è apparso nel colletto della maglia nella prima stagione del “nuovo” Parma Calcio.

Ci rivediamo ad Agosto tra le grandi.

Aurora Levati