Massimiliano Allegri ha vinto la Panchina d’oro:
17 i voti che hanno incoronato il tecnico bianconero “il migliore”

È facile complimentarsi con lui dopo la consegna del premio che lo vede vincitore per la quarta volta. Supera (anche in questo Antonio Conte – e Fabio Capello fermi a 3 Panchine d’oro) e diventa il tecnico più titolato.

E’ altrettanto facile complimentarsi con lui per i successi collezionati nel tempo e i record, non ultimo quello ottenuto a San Siro: la Juve è la prima squadra in Serie A che ha collezionato 11 vittorie su 12 gare disputate.

Applausi inevitabili e, giustamente, scroscianti per lo ‘strapotere’ bianconero, nonostante in molte circostanze, cotanta grandezza e bellezza svanisca a vantaggio della rilassatezza quasi presunzione (non saprei nemmeno quale possa essere il termine adatto a rappresentare “the dark side” della Signora).
Atteggiamento che si è ripetuto in più occasioni nel corso delle 12 giornate (dei record) e che è emerso anche in Champions contro il Manchester.

Vincere non è importante ma l’unica cosa che conta

Verissimo ma questo non significa non voler/poter vedere una squadra che gioca per 90′, una squadra che anche in vantaggio non rinuncia ad attaccare e a segnare: vorrei che l’applauso a fine partita non sia tanto “uno sfogo alla sofferenza”  quanto per lo spettacolo e per aver vinto per effettiva (perchè non schiacciante) superiorità.

Caro Massimiliano, sei un allenatore esperto e preparato, hai una rosa a disposizione fantastica ci sono tutti gli ingredienti per provare a farci godere … fino al 90′ e oltre!

 

Ilenia De Sena