Paulo Dybala è tornato.

Lo ha fatto a modo suo, con una rete in acrobazia; per lui  che non ama le cose facili, la vita, anche quella da calciatore, è sempre una corsa a ostacoli.

Lo abbiamo visto esplodere di rabbia e gioia, quasi a scacciare via un peso insostenibile per quelle spalle che pur nel tempo si sono irrobustite; poi una mano verso il cielo e una a coprire gli occhi, umidi di lacrime.

Otto anni senza papà: Adolfo Dybala si spegneva proprio il 26 settembre del 2010, stroncato da un tumore fulminante. Ogni gol dell’argentino è per quella silenziosa assenza nella sua vita di giovane uomo, quello di ieri sera forse un po’ di più, rinnova un dolore mai sopito: gioia e sofferenza insieme.

Subito Cristiano Ronaldo – lui che ben sa –  è corso a abbracciare il più giovane compagno, che gli si è stretto: un gesto di profonda empatia, di intesa senza parole. Come un fratello maggiore a supporto del più piccolo che, quasi come per un segno del destino, conserva ancora l’aspetto di quell’ adolescente che otto anni prima faceva i conti con una perdita più grande di lui.

E’ tempo di rialzare gli occhi, ora, Paulo: papà ti guarda, come sempre.

Daniela Russo

(immagine aldo live)