Il 3 aprile, prima della partita del Friuli contro l’Udinese, la classifica recitava così: Juventus 70, Napoli 67 e Roma 60. Oggi 28 aprile la Juventus è Campione d’Italia con dodici punti di distacco sul Napoli secondo a quota 73 punti. Ma c’è di più: i punti di vantaggio degli azzurri sulla Roma sono soltanto due. Che cosa è successo al Napoli nel giro di tre settimane?

È successo che gli uomini di Sarri hanno perso tre partite su cinque, steccando le trasferte di Udine, Milano e Roma e subendo la bellezza di sei reti, con le sole eccezioni delle due partite casalinghe in cui i partenopei hanno dominato il Verona (3-0) e il Bologna (6-0). Risultato: addio sogni scudetto e rischio preliminari di Champion’s. Se il primo posto poteva sembrare un’impresa ardua e difficile dato il dominio bianconero, il secondo posto pareva essere una certezza, una certezza che, ora, è sempre più in bilico. La sconfitta dell’Olimpico nei minuti finali ha fatto suonare il campanello d’allarme e la paura che una stagione sorprendente giocata ad alti livelli possa essere rovinata da disattenzioni (e dalla rimonta giallorossa) ha iniziato a prendere piede nello spogliatoio azzurro. Arrivare secondi vuol dire partecipazione sicura alla prossima Champion’s League, vuol dire 20 milioni di euro subito nelle casse della società, vuol dire programmazione in termini di preparazione atletica e mercato; arrivare terzi, invece, vuol dire soltanto una cosa: incertezza.

L’allarme è arrivato anche ai piani alti del club azzurro con un Aurelio De Laurentiis deluso e, per la prima volta in questa stagione, insicuro del rinnovo di Maurizio Sarri. Al numero uno partenopeo non sono piaciuti il calo di concentrazione della squadra e il nervosismo in panchina dell’allenatore toscano nelle gare clou ed è facile immaginare che il terzo posto finale sancirebbe la fine del rapporto tra i due, considerando che De Laurentiis può recitare il rinnovo entro il 31 maggio. Dal canto suo Sarri ha già iniziato in allenamento a lavorare sulla psicologia dei suoi calciatori, riunendo la squadra in un faccia a faccia con l’intento di motivarla in vista delle ultime tre gare di campionato con Atalanta, Torino e Frosinone.

Ruolo fondamentale giocherà il ritorno in attacco di Gonzalo Higuaìn, poco incisivo nello scontro diretto contro la Roma (forse arrugginito dopo i tre turni di squalifica), ma grande atteso nelle ultime partite contro squadre sulla carta abbordabili e senza più nulla da chiedere al campionato (il Frosinone sarà probabilmente già retrocesso nell’ultima di campionato). E proprio su questo si è soffermato il tecnico del Napoli, l’obiettivo è vincere tutte le partite rimanenti. Per farlo, però, servirà l’appoggio di tutta la squadra, seconde linee comprese perché le somme si tirano soltanto alla fine e saranno il risultato di quanto fatto dalla squadra e non, eventualmente, dei passi falsi della diretta concorrente, la Roma, che sulla carta ha un calendario più complicato (Genoa e Milan in trasferta, Chievo in casa). Insomma, niente calcoli. Per garantirsi il secondo posto l’unica cosa che conta è vincere tutte le partite. Ci riuscirà il Napoli?

Martina Giuliano