Di gesti strani da parte dei calciatori siamo ormai abituati ma a volte ci troviamo davanti a qualcosa di clamoroso, come il gesto fatto da James McClean, esterno del West Bromwich Albion. Lo scorso 18 luglio, poco prima dell’inizio dell’amichevole tra il West Bromwich Albion e il Richmond Kickers, mentre veniva suonato l’inno inglese “God Save the Queen”, il giocatore irlandese si è girato, ha chinato il capo e ha mostrato le spalle alla bandiera dell’Inghilterra, scatenando la rabbia dei suoi stessi tifosi e di quelli delle altre squadre inglesi, che lo hanno tempestato di insulti sui social:

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McClean è nato a Derry, una città dell’Irlanda del nord, è orgoglioso della sua identità nazionale irlandese ma ha ottenuto la cittadinanza della Repubblica d’Irlanda e così veste la maglia dell’Eire. Il giocatore si era già fatto notare nel 2012, quando giocava nel Sunderland e nel Wigan perché aveva rifiutato di indossare un papavero sulla maglia in occasione della cosiddetta “Domenica della Rimembranza”, dedicata agli appartenenti alle forze armate che vennero uccisi durante la Prima guerra mondiale.

Lui cercò di difendersi, motivando così il suo gesto:

“Ho grande rispetto per coloro che combatterono e morirono in entrambe le guerre mondiali ma il ‘poppy’ rappresenta anche altre vittime e per i nordirlandesi, in particolare quelli di Derry, come me, è il simbolo del massacro del bloody sunday del 1972. Se indossassi il poppy per la mia gente questa sarebbe una mancanza di rispetto. Sono molto orgoglioso di dove vengo e non riesco proprio a fare qualcosa che credo sia sbagliato. Nella vita, se sei un uomo dovresti lottare per ciò in cui credi”.

https://www.youtube.com/watch?v=AkawIf7yeOY

Il suo allenatore Tony Pulis, che lo ha voluto con sé in questa avventura con il West Bromwich, gli ha chiesto di essere più responsabile e lui,  per farsi perdonare, ha segnato il gol della vittoria.

Barbara Roviello Ghiringhelli