Ha destato qualche perplessità l’annuncio, da parte della Juventus, di Pavel Nedved in conferenza stampa, per la prima del campionato 2019/20.

Il Vice Presidente ceco prende così le veci di Maurizio Sarri, a riposo per un’aggressiva polmonite che lo ha colpito già dalla settimana di Ferragosto.

Nedved e non Martusciello quindi, che ad ogni modo sarà in panchina domani a Parma per dirigere i bianconeri in campo.

Nedved
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Pavel Nedved ci tiene innanzitutto a salutare tutti i presenti a nome del tecnico bianconero, precisando che lo rivedremo dopo la sosta per le Nazionali.

“Il mister non sta affrontando una cosa semplice. Lui vorrebbe stare in campo e in ufficio tutti i giorni, ma ha bisogno di tempo. Adesso sta meglio comunque. Ovviamente ci sono delle difficoltà per noi, ma le abbiamo già vissute con Conte nel 2012-13 senza poterlo avere”.

Le domande iniziali, come previsto, si concentrano sul tema del calciomercato,  che sta impegnando non poco Fabio Paratici che – come il ceco sottolinea –  è il responsabile delle operazioni.  Nedved difende il lavoro del suo collega precisando come  non sia  terminato (“Se ci saranno occasioni le coglieremo”):  tuttavia questo non basterà a scacciare tutte  le perplessità per quanto concerne il  reparto esuberi.

Il Vice Presidente – come era prevedibile – non si sbilancia sulla situazione attaccanti, che è il tasto più dolente: né per quello che concerne il presunto ingresso di Mauro Icardi, né per gli altri. Tuttavia prova a dire le sue impressioni:

“Preferirei avere il mercato chiuso quando si gioca perché l’ho provato da giocatore, e ad alcuni adesso manca tranquillità per quella che è la situazione. Ma è loro dovere pensare solo a come giocare al meglio”.

Anche su Dybala cerca di puntualizzare e, in qualche modo, di riaddrizzare il tiro dopo il mese turbolento tra la Joya e la dirigenza della Juve:

“Dybala non può mai essere un problema perché è un grandissimo giocatore. Il mister lo sta usando come centravanti e lo sta facendo molto bene, ha fatto un ottimo precampionato malgrado sia rientrato più tardi”.

Poi Pavel Nedved si sofferma sulla Champions (“Un obiettivo, non un’ossessione”) su Rabiot (“Non mi ha stupito, è un giocatore importante”) e Gonzalo Higuain, definendosi “felice che sia rimasto”.

Una conferenza senza grandi emozioni, molto “politicamente corretta” per l’algido ex calciatore che era probabilmente la persona più adatta in questo momento per gestire gli interrogativi che ancora per un po’ aleggeranno intorno alla squadra Campione d’Italia in carica.