In pieno stile azzurro la Nazionale italiana soffre, subisce le critiche dei tifosi, riceve i rimproveri dall’allenatore e alla fine vince meritatamente una partita più difficile del previsto

L’Italia giovane e piena di fantasia, creata dal commissario tecnico Roberto Mancini con l’obiettivo di raggiungere i Campionati Europei 2020, ha iniziato il percorso delle qualificazioni con una vittoria. Vincere la partita di esordio era fondamentale per lasciarsi alle spalle la disfatta terminata con l’esclusione dai mondiali di Russia 2018.

L’Italia del futuro

Roberto Mancini, da quando è arrivato sulla panchina della Nazionale italiana, ha sempre puntato sui giovani. L’idea è quella di gettare delle solide basi per la Nazionale del futuro che dovrà far risorgere l’Italia del calcio e riportarla sul tetto d’Europa e chissà, anche del mondo.

Il ringiovanimento della Nazionale, concetto sul quale insiste parecchio il c.t., è iniziato  a tutti gli effetti contro la Finlandia: ben 9 giocatori sugli 11 titolari sono nati tra il 1990 e il 2000: Kean, Donnarumma, Bernerdeschi, Biraghi, Piccini, Verratti, Jorginho e Immobile. Gli unici over i soli Bonucci e Chiellini.

A scuola di difesa

La Finlandia ha creato pochissimi problemi alla difesa azzurra che nei novanta minuti ha fatto un solo tiro in porta. Biraghi e Piccini in questa partita sono stati affiancati Bonucci e Chiellini, li hanno osservati da vicino e hanno seguito le loro mosse così come si fa con i maestri. Con l’intento di poter un giorno prendere definitivamente il loro posto alla guida della difesa azzurra. Se Mancini è un bravo maestro che però rimane fuori dal rettangolo verde, l’insegnamento sul campo è indispensabile e indispensabili sono stati Bonucci e Chiellini in tal senso.

Nicolò Barella
Nicolò Barella – immagine: ilmessaggero.it

Il centrocampo supertecnico

La direzione del centrocampo affidata a Verratti, Barella e Jorginho ha dimostrato le sue qualità tecniche e ha fatto il suo dovere. Verratti nonostante la giovane età ha esperienza da vendere in campo internazionale e l’ha messa a disposizione della Nazionale anche in questa partita. Jorginho ha commesso qualche errore soprattutto sul finale, errori di cui la Finlandia fortunatamente non ha approfittato. Barella ha fatto il vero centrocampista: tiro dal limite dell’area di rigore e gran bel gol che ha sbloccato il risultato al 7′ del primo tempo e un’intera partita a fare da filtro contro gli avversari fisicamente più dotati.

Il tridente d’attacco

Ci sono voluti 74 minuti di gioco affinché Kean, Immobile e Bernerdeschi trovassero la giusta combinazione per andare in gol. Mancini da bordo campo li ha parecchio richiamati, rimproverandoli uno alla volta per dare loro consigli, suggerimenti e scossoni. La vera intuizione è firmata Ciro Immobile che vedendo l’inserimento del piccolo Kean, gli ha servito la palla che è valsa la doppietta azzurra. Un 2-0 che ha chiuso le marcature.

Moise Kean
Moise Kean – immagine: corriere.it

Quagliarella Immortale

A dieci minuti dalla fine entra Fabio Quagliarella, a coronare un sogno che sembrava ormai essere scemato. Quaglia entra al posto di Ciro Immobile e lo fa da eroe, tra gli applausi del pubblico nel suo ex Stadio dove ha giocato con la maglia dell’Udinese tra il 2007 e il 2009. L’attuale capocannoniere della serie A con 21 reti, entra, sfiora il gol e dopo qualche minuti colpisce in pieno l’incrocio dei pali.

Mancini ha ridato alla Nazionale Italiana serenità fiducia e entusiasmo. Adesso è necessario conservare questi sentimenti e continuare su questa strada fino al raggiungimento della qualificazione ai campionati europei del 2020. Un passo alla volta.

Gisella Santoro