La seconda giornata al San Paolo tra Milan e Napoli non è solo un big match: è anche – e soprattutto – la partita del tuffo nel passato.

Due squadre che si scontrano ma tanti ex che si rincontrano, alcuni legati da esperienze vittoriose che hanno saldato e consolidato un forte legame d’amicizia, altri che hanno condiviso esperienze intense ma ‘inquinate’ da rapporti poco piacevoli.

Un passato più remoto per Ancelotti da una parte e Gattuso e Maldini dall’altra, che si ritrovano dopo 10 anni: allora Carletto era il mister rossonero, Paolo e Ringhio due colonne della storica società milanese. Il padre tranquillo e padrone di sè, con il figlio più silenzioso da un lato, il più vivace e rumoroso dall’altro, ugualmente importanti e decisivi nelle sue scelte e entrambi degni della sua fiducia.

Un trio che ha scritto la storia del Milan, tre figure blasonate che hanno portato nelle loro bacheche quasiasi tipo di trofeo anche in momenti non particolarmente facili (ricordiamo la Champions del 2007 conqistata dopo la complicatissima vicenda di Calciopoli) e che aspettano con enorme piacere il momento di potersi riabbracciare, anche se da oggi sono rivali e tali resteranno per tutta la durata del campionato. Ma il loro ritrovarsi non lascerà indifferenti i tifosi del Diavolo… Specie i più nostalgici.

(immagine gazzetta)

Ancelotti aveva accolto con grande entusiasmo l’ingresso ufficiale di Gattuso come allenatore della prima squadra, definendolo perfetto per la panchina dei rossoneri: ora a Rino si è aggiunto anche il compagno storico: quel Maldini, uno di quei fenomeni cui in campo si è sempre confrontato per imparare e ancora vuole farlo. Si ritroveranno, uno storicamente sempre seduto in panchina, gli altri due in vesti nuove o quasi con le quali vogliono riportare in alto il Milan, mentre l’ esperto mister proverà a insegnare a quei ragazzi all’ombra del Vesuvio come si fa a vincere.

Un passato più recente è quello di Pepe Reina e Gonzalo Higuain, freschi di maglia rossonera: il portiere, che per anni è stato una vera e propria icona azzurra e punto di riferimento nello spogliatoio, arriva per la primissima volta al San Paolo da avversario. Chissà quale accoglienza gli riserveranno i tifosi napoletani, storicamente assai severi con gli ex. Ben lo sa Gonzalo Higuain, che  a Napoli c’è già passato da ‘nemico’ per due stagioni in un clima quanto mai difficile, fischiato e insultato come il peggiore dei traditori dopo il trasferimento alla Juventus.

(immagine itasportpress)

Dietro entrambi gli addii – e la piazza lo sa bene – aleggia il rapporto (per entrambi complicato, esasperante)  con Aurelio De Laurentiis: un rapporto rimasto più nell’ombra nel caso del Pipita (che pur lo ha additato pubblicamente al San Paolo quale responsabile principale del suo passaggio in bianconero), maggiormente esternato, con tutti suoi dissapori, nel caso di Reina. Per entrambi e soprattutto per l’estremo difensore, questo ritorno a Napoli non potrà che essere dolceamaro, con le tante emozioni condivise con la gente  ancora lì, vive nella memoria. E forse proprio in nome di quei ricordi così recenti, in nome della figura che per tanti anni Reina ha rappresentato in quello stadio, i fischi gli saranno risparmiati.

Il tuffo nel passato durerà giusto il tempo di qualche minuto, di qualche abbraccio: poi come sempre il campo chiamerà ognuno al suo posto, nella propria zona del rettangolo verde. E allora i ricordi verranno accantonati, lasciando il posto al presente: la stagione è appena cominciata e tutto ancora è possibile.

Per il Napoli e per il Milan.

Daniela Russo