Nel giorno di San Gennaro la città partenopea si è svegliata in testa alla classifica. Merito di un attacco vorace: dodici gol realizzati nelle prime quattro giornate di campionato (2 al Pescara, 4 al Milan, 3 al Palermo e 3 nell’ultima contro il Bologna).

Napoli's di Arkadiusz Milik celebrates after scoring the goal of the 3-1 during the Italian Serie A soccer match between Napoli and Bologna at San Paolo Stadium in Naples, 17 September 2016. ANSA/ CESARE ABBATE

Emerge su tutti (non solo per prestanza fisica)  Arkadiusz Milik che, a suon di doppiette, ha conquistato il popolo napoletano. Sono ben quattro le marcature (tutte pesanti) per il polacco alla sua prima stagione in serie A. Numeri già impressionanti (e siamo appena a settembre) che non fanno rimpiangere il Pipita.

Dopo 4 giornate di campionato e 1 giornata di Champions League, Milik, ha già realizzato sei gol in totale; un inizio di stagione così, con la maglia azzurra, non era mai riuscito nemmeno a mister 90 mln che, nella lontana Torino, non sempre è titolare ed è fermo a tre reti. Già, alla Juve la concorrenza è tanta, il Pipita non sarà mai “titolarissimo” anzi, dovrà contendersi quella maglia con Mandzukic. Al contrario, l’ Armadius polacco può esser certo del posto in quanto può contare su un certo Manolo Gabbiadini.

Il ventiquattrenne in forza al Napoli dal gennaio 2015 è un vero amuleto per i compagni di reparto. La sua presenza in panchina a scalpitare, lo scorso anno, ha permesso a  Higuaín di entrare nella storia con 36 gol realizzati in A. Circa 27 gol in due stagioni (una rete ogni 120’ che lo hanno eletto miglior italiano nella media gol/minuti giocati) non sono bastati a Manolo perchè l’altro attaccante in squadra ha fatto di più, molto di più … Oggi, invece, è proprio il bomber arrivato dall’Olanda (dove il calcio è diverso ed è più semplice imbucare le difese avversarie) a beneficiare dell’aura del compagno.

L’arcano è presto svelato: basta avere un Gabbiadini che vuole giocare di più, affamato di gol, voglioso di dimostrare di essere all’altezza del compagno di reparto che proprio quello inizia a segnare a raffica. De Laurentiis ha sborsato 12,5 milioni di euro per soffiare il talismano Manolo alla Juve che lo ha sempre avuto ma ha sempre preferito prestarlo senza testare il suo potere magico (per gli altri attaccanti).

Caterina Autiero