Dopo le due sconfitte consecutive in appena quattro giorni, per gli azzurri del Napoli è arrivato il momento di una concreta riflessione

“La tele dice che le strade son pericolose…”

Così recita una frase della canzone di Jovanotti “Fango”.

Per il Napoli di oggi, che la strada sia pericolosa, non lo dice la tele ma il campo, il rettangolo verde dei sogni dei tifosi e degli appassionati di pallone.

Dopo le due cocenti sconfitte rimediate contro Inter e Lazio, per gli uomini di Gattuso e per Gattuso stesso sembra sia arrivato il momento di chiedersi: ”E’ giusta la strada che stiamo percorrendo?”, oppure, in un’ottica decisamente più nichilista, “Abbiamo una strada da percorrere?”.

Difficile dare una risposta che acquieti gli animi di tutti.

Il Napoli sta evidenziando una serie di falle che stanno minando poco a poco la stabilità della squadra e il lavoro costante che c’è dietro ad ogni partita.

Ma la squadra è davvero stabile? Si regge su solide basi sia strettamente tecniche che relazionali?

Le assenze per infortunio –  quella del giovane  Victor Osimhen che pesa come un macigno o quella di Mertens o di Lozano –  rappresentano UNO dei problemi della squadra, dotata di una rosa comunque ampia.

Evidenti le debolezze a centrocampo, con abbinamenti di giocatori che si stanno dimostrando non azzeccati, con cambi che non sempre centrano l’obiettivo a partita in corso.

E poi ancora, erroracci in difesa, palle ingenuamente perse, lentezza e poca concretezza.

Le partite contro Milan e Lazio in particolare, hanno visto un Napoli definito “assente”: senza inventiva, senza voglia di combattere, senza determinazione. Senza “cazzimma”, per dirla proprio alla napoletana.

Possibile che un gladiatore come Gattuso, instancabile sul campo, leader a suo tempo nello spogliatoio, non sia riuscito –  in un anno – a  infondere nei suoi uomini tutta quella grinta e quella fame di vittoria che, da calciatore, lo hanno  sempre contraddistinto?

Allora non è solo un problema di assenze…

Quelle pesano si, e non poco.

insigne
Fonte immagine prof.Twitter FCInter1908

Quella di Insigne contro la Lazio, ad esempio, si è sentita non solo a livello tecnico-tattico ma anche e soprattutto di leadership.

Il carisma del capitano è mancato in campo, la sua presenza ormai costante e ben forgiata pure dal rapporto con mister Gattuso è mancata e si è sentita. Come è mancata quella di Dries Mertens, fermo lo abbiamo detto, per infortunio probabilmente fino a dopo la pausa natalizia.

Mertens si sa, può non essere sempre al massimo della forma fisica, ma lui c’è in campo, da leader, da trascinatore, da motivatore.

Sta mancando anche questo al Napoli? La motivazione propria e trasmessa? Forse.

Allora parliamo apertamente di un mix infernale di situazioni di incertezza che stanno portando la squadra ad affrontare un campionato e un’Europa League al cardiopalma.

Cosa accadrà dopo la pausa natalizia? Nel calciomercato ci saranno partenze e arrivi? Che farà Gattuso per risollevare la classifica e il morale dei suoi giocatori?

Domande, dubbi, perplessità, incognite, nodi da sciogliere al più presto.

Alla ripresa servirà una grinta senza eguali, le “squadre strisciate” sono lì in cima, pronte a darsi battaglia per scudetto e posto in Champions League.

Al Napoli e a Gattuso serviranno le presenze in campo, quelle sane e quelle recuperate, servirà stomaco e cuore, gambe forti e tanta “cazzimma” per ovviare all’altalenante prima fase della stagione, per stabilire cosa vuole essere, se una seria pretendente al trono o una semplice disturbatrice.

Gattuso
Fonte immagine prof. Twitter Sportal

Gattuso se puoi, pensaci pure tu, e occhio (è il caso di dirlo, vista l’infezione degli ultimi giorni che lo ha colpito), che le strade sono davvero pericolose!

 

Simona Cannaò