E’ giunto il momento di rilassarsi e rimettere i pensieri in ordine per la seconda parte di campionato anche per il Napoli.

Analizziamo insieme la prima metà di stagione degli Azzurri.

E’ piena estate, il Mondiale imperversa ma al Napoli importa poco, perché tutti gli occhi sono puntati su Carlo Ancelotti – nuovo tecnico partenopeo – e sul suo operato.

Il morale è alto, il calciomercato non è stato né troppo incisivo né disdicevole e c’è tanta voglia di riscatto dopo il finale della scorsa stagione.

Certo, il primissimo infortunio di Meret fa chiedere a tutto il popolo partenopeo se l’avversario da battere sia la sfortuna piuttosto che la Juventus.

Le prime due giornate sono le più complesse eppure un agosto rovente non spaventa il Napoli, che subito s’impone su Lazio e Milan.
Arrivano però le prime critiche: il gioco partenopeo è ancora macchinoso e al pubblico abituato al Sarrismo non piace.

Parole che trovano poi conferma nella gara successiva, quando con un 3-0 perentorio la Sampdoria ferma il Napoli.

Un po’ c’era da aspettarselo, con un allenatore nuovo e una squadra da ricompattare… il punto è che, con la Juve da acciuffare, simili cadute possono rivelarsi fatali. La pausa delle nazionali arriva come una benedizione.

Anche se di misura il Napoli strappa tre punti alla Fiorentina, ma il bilancio di settembre non è brillante.

L’unica sfida che contava, quella contro la Juventus a Torino, il Napoli la perde.
Poco importa aver accumulato altri punti in precedenza, nello scontro diretto i partenopei non riescono ancora ad imporsi.

Sarà questo il tassello condizionante di tutta la prima parte di stagione.

Crediti foto: Il Napolista

Ad ottobre il ciclo si ripete: strappati diversi punti dove è necessario, il Napoli si ferma appena la Roma arriva all’Olimpico, stavolta con un pareggio.
Si tratta di una Roma poco brillante, con una panchina ballerina e tante critiche dall’esterno, una Roma che il Napoli proprio non poteva permettersi di non battere.

A novembre le prestazioni azzurre sono molto più altalenanti e c’è sempre la solita gara che fa buttare punti preziosi. Stavolta l’avversario non è nemmeno una big, ma il piccolo Chievo impegnato nella mission impossible della salvezza.
Un pareggio a reti inviolate, tra l’altro al San Paolo, fa scattare la polemica.

Dopo un risultato così il Napoli è davvero un pretendente reale per la vittoria finale?

La Juve scappa via e l’ombra interista capeggia minacciosa all’orizzonte.

Foto: Getty Images

Dicembre va sensibilmente meglio seguendo il meccanismo del “poco ma buono”… almeno finché non arriva l’Inter.
Anche stavolta il Napoli perde l’unica gara che conta ed anche un po’ la testa e tra tutte le polemiche arbitrali, squalifiche e chi più ne ha più ne metta, la verità è una sola: nel momento decisivo i partenopei peccano.

Questo è un problema fondamentale se l’obiettivo stagionale è la vittoria ai danni della Juve.

A questo giro di boa ci si aspetta di ritrovare un Napoli più freddo, cinico, a tratti un po’ spietato, che deve prendere i tre punti ad ogni costo.

Non importa chi ci sia di fronte, l’obiettivo è vincere.

 

Federica Vitali