Il talento è una fonte da cui sgorga acqua sempre nuova. Ma questa fonte perde ogni valore se non se ne fa il giusto uso – Ludwig Wittgenstein

Così come Icaro avvicinandosi troppo al sole, pagò a caro prezzo l’insolenza di sfidare gli dei precipitando rovinosamente al suolo, allo stesso modo tantissimi giovani talenti nel mondo del calcio, passano velocemente dalla popolarità e dall’essere celebrati a nuovi dei dell’Olimpo per poi cadere inesorabilmente nell’oblio. Il talento da solo non basta ma necessita di altre qualità come la costanza, l’umiltà, l’impegno, il sacrificio, la volontà di apprendere, la capacità di leadership e anche una buona dose di fortuna. Solo in questo caso può esprimersi a pieno generando campioni i cui nomi rimangono scolpiti nella storia.

Esordio da grande – La primavera è finalmente arrivata anche qua a Milano, dopo un inverno che sembrava non finire più. E in questa nuova puntata di “Meteore e stelle nascenti” ho deciso di parlare di un giovane che così come la bella stagione è sbocciato in questi giorni. Nel suo caso non ci troviamo nel capoluogo lombardo, ma in una città non molto distante: Bergamo. Musa Barrow è il nuovo gioiellino di casa Atalanta. L’attaccante gambiano classe 1998, alla sua prima da titolare con la maglia degli orobici si è reso protagonista di un esordio col botto. Nel match di sabato contro l’Inter, Gasperini, che lo aveva già schierato cinque volte in campionato, ha voluto dargli fiducia facendolo giocare dal primo minuto e la scelta ha dato ragione all’allenatore piemontese. Il diciannovenne ha fatto letteralmente impazzire la difesa avversaria, mostrando esplosività, velocità, giocate di ottima fattura e una buona dose di incoscienza. Probabilmente gli è mancato solo il gol, pur andandoci molto vicino in diverse occasioni. In 45 minuti, perché nell’intervallo verrà sostituito con Cornelius, si è preso il pubblico atalantino e ora gli occhi di tutta Italia, e non solo, sono puntati sul suo giovane talento. Le premesse sembrano quelle giuste ma scopriamo qualcosa in più su questo giocatore dal grande potenziale.

Il nuovo Weah – E’ arrivato a Zingonia nell’estate del 2016 direttamente dal Gambia, un grande salto per chi fino a poco tempo prima giocava in strada con il sogno di diventare un giorno come il suo Idolo: Zinedine Zidane. Ci ha impiegato davvero poco ad adattarsi al calcio italiano e fin dalle sue prime prestazioni è riuscito a mettere mostra quelle che sono le sue qualità maggiori. Barrow è il classico centravanti moderno, rapido e mobile che all’occorrenza può ricoprire tutti i ruoli dell’attacco. Nel suo repertorio tecnico, annovera anche una certa duttilità tattica che gli permette di svariare da destra a sinistra, su tutto il fronte offensivo. Un ragazzo dalle ottime doti atletiche ma anche dai piedi buoni con un destro molto educato ed un senso del gol fuori dal comune.  Queste caratteristiche gli sono valse il soprannome di nuovo Weah. Se pensate che il paragone possa essere azzardato, vi sorprendereste osservando i numeri che lo accompagnano. Nella sua prima annata con la primavera di Bonacina ha messo a segno 9 reti in 11 match di campionato (debutta a febbraio 2017 in gare ufficiali) oltre a 4 reti in Occasione del torneo di Viareggio. In questa stagione lo score sotto porta è migliorato sensibilmente:26 reti in 23 partite. La chiamata di Gasperini non si è fatta attendere: ha debuttato in prima squadra in occasione della gara di Coppa Italia contro il Sassuolo il 20 dicembre 2017 e in campionato il 10 febbraio.

Scuola Atalanta – Già a gennaio molti top club italiani e stranieri avevano sondato il baby prodigio, ma società e allenatore hanno risposto con un secco no ad ogni offerta. Il club neroazzurro ha deciso di blindarlo e puntare su di lui per questo finale di stagione e in chiave futura, con la consapevolezza che in attacco sia necessario un rinnovamento. Barrow è la nuova scommessa del tecnico Gasperini che nella sua carriera ha dato prova di avere fiuto per giovani dal grande avvenire: da Thiago Motta a Gagliardini, passando per Sturaro e fino al più recente Conti. E ce ne sarebbero ancora molti da raccontare. Quello che è certo è che la mentalità dell’allenatore di Grugliasco si sposa perfettamente con il “Modello Atalanta”. La società bergamasca ha un settore giovanile che è tra i più floridi nel bel paese, i neroazzurri sono terzi in Italia per giocatori “creati” nel vivaio: Montolivo, Bonventura, Caldara e Baselli sono solo alcuni dei calciatori che si sono affermati dopo la gavetta in maglia nerazzurra. La freccia nera di Banjul potrebbe essere il prossimo. Intanto il tecnico atalantino ha deciso di inserirlo gradualmente fra i titolari, prestando molta attenzione a non bruciarne le tappe. Nell’attesa di vederlo calcare con più frequenza i campi di Serie A e magari regalarci qualche gol alla Weah, tifosi e società si godono la loro primavera d’oro di nome Musa Barrow.

 

Mariachiara Rossi
Foto: Gazzetta dello Sport