Sale di giorno in giorno la febbre per la finale di Berlino. Una serata che, comunque vada, resterà indelebile nei ricordi dei tifosi e dei protagonisti.

I calciatori di Juve e Barcellona sono chiamati a scrivere la storia dei rispettivi club, ma nelle fila bianconere, Alvaro Morata, potrebbe anche raggiungere un record personale.

Dopo Desailly,  Piquè, Eto’o e Paulo Sousa, potrebbe essere il quinto giocatore a vincere la coppa europea più prestigiosa per due anni consecutivi (da quando la competizione, nel ’92-’93 ha cambiato nome da Coppa dei Campioni a Champions League). Desailly ha vinto con la maglia del Marsiglia prima e con quella del Milan poi (19931994); l’attuale attaccante doriano, prima del “triplete” con la maglia dell’Inter, aveva già assaporato la vittoria con la maglia blaugrana; l’ex centrale Paulo Sousa ha alzato la coppa dalle grandi orecchie sia con la maglia della Juve che con quella tedesca del Borussia (1995/96 e 199697).

Lo “scontro” di quella notte sarà tra il difensore Piquè, che dopo aver vinto nel 20072008 con lo United, ha replicato l’anno successivo con il Barcellona, e il giovane Morata, che ha vinto lo scorso anno la “decima” con il Real Madrid e che potrebbe entrare anche lui nella storia vincendo con la maglia bianconera.

La notte all’ Olympiastadion di Berlino per Alvaro potrebbe essere ricordata per vari motivi. Di certo, la spinta del popolo juventino non mancherà, perché, come recita l’inno, “dove tu arriverai sarà la storia di tutti noi”.

Caterina Autiero