Un’agenda piena di impegni è quello che più era mancato a Spalletti che già da oggi dovrà pensare a come gestire al meglio le proprie risorse tenendo conto del calendario. Domani alle 15.00 torna la Serie A ed è proprio l’Inter ad aprire le danze della quarta giornata di campionato. Un come back oneroso considerato che immediatamente all’indomani dal match contro il Parma c’è già il Tottenham a cui pensare per il grande esordio in Champions.

Ivan Perisic, Bologna-Inter
Ivan Perisic,
Bologna-Inter 1 settembre 2018
Foto:Inter.it

Contro i neopromossi, la mossa più rassicurante da compiere è schierare l’undici visto a Bologna. Che Spalletti voglia puntare sulla difesa a tre è chiaro, ma altrettanto chiaro sembra l’inapplicabilità del modulo almeno in queste prime battute.

La difesa a quattro, malgrado la non troppa solidità sugli esterni, è sembrata la più affidabile. Unica modifica rispetto al Bologna l’inversione dei due centrali lasciando così a Skriniar la possibilità di esprimersi al meglio nella posizione a lui più gradita.

D’Ambrosio a destra e Asamoah a sinistra; il ghanese renderebbe meglio come esterno ma di centrocampo, specie perché meno soggetto a dispendiosi sprechi d’energie, ma lo spirito di sacrificio del croato lì davanti alleggerisce gli oneri dell’ex bianconero, garantendo un supporto ad Asamoah senza minare la solidità difensiva della linea a quattro.

Perisic esterno alto a sinistra e Politano a destra con Keita prima punta – risparmiando Icardi, reduce dall’infortunio e dall’impegno con la maglia albiceleste, per il match di martedì – libero di muoversi all’interno dell’area piccola ha già dato i suoi frutti nello scorso match: già contro il Bologna infatti, Keita partendo da prima punta dava sintomi di resa migliore se spostato leggermente verso sinistra, ma Politano verso il centro con continue diagonali e Perisic che si accentrava leggermente hanno ben chiuso il cerchio offensivo zelantemente messo a punto dall’uomo di Certaldo. La manovra infatti, corroborata da Nainggolan che dalla trequarti punzecchiava il rettangolo piccolo con continui inserimenti e assedi ha quasi sempre reso giustizia al lavoro fatto in settimana. Risultato fondamentale il ruolo del Ninja che facendo spesso capolino in area piccola attraeva gli avversari, liberando Perisic o Keita. Esattamente ciò che Spalletti desiderava.

Gagliardini

A Gagliardini, che non potrà disputare la Champions in quanto escluso dalle liste UEFA, toccherà accompagnare la manovra offensiva coprendo da un lato i varchi che Nainggolan lascia scoperti, dall’altro servendogli qualche pallone che gli permetta di attaccare la profondità.

In panchina quindi il Capitano ma totalmente recuperato dal lieve infortunio, pronto a subentrare a partita in corso in caso di complicazioni di risultati, mentre resta indisponibile Lautaro Martinez ancora alle prese con il recupero dell’ematoma al soleo della gamba sinistra.

 

Questa la formazione ideale da schierare contro il Parma:

4-2-3-1

Handanovic; D’Ambrosio, Skriniar, De Vrij, Asamoah; Gagliardini, Brozovic; Politano, Nainggolan, Perisic; Keita

 

Egle Patanè