Il derby della Madonnina è da sempre uno dei big match più attesi e seguiti del campionato italiano, una delle stracittadine più sentite e combattute. Nel girone di andata i nerazzurri hanno avuto la meglio sui cugini. Da allora molte cose sono cambiate e vincere il derby è una prerogativa, la voglia di vincerlo è tanta da entrambe le sponde del naviglio.

Per Mihajlovic vincere significherebbe tanto anche per orgoglio personale (oltre alla stracittadina in campionato, ha perso il secondo derby in occasione del Trofeo Berlusconi); dopo la vittoria sui viola, vincere contro i cugini significherebbe un passo verso l’Europa.

Per Mancini, invece, vincere è quasi una necessità. Al tecnico nerazzurro, infatti, la vittoria manca dalla trasferta a Empoli e conquistare i tre punti è fondamentale per dare la giusta scossa alla squadra, per tornare alla vittoria ed evitare di aumentare in modo decisivo il gap con Juve e Napoli e dire ufficialmente addio alla lotta scudetto.

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Il nostro #RoadtoSanSiro vede protagonisti due giornalisti, due epoche e -per certi versi- due diversi modi di fare giornalismo a confronto: Furio Fedele, giornalista del Corriere della Sport, di fede rossonera e Francesco Fontana, giornalista e redattore presso la testata giornalistica FcInterNews.it, dal cuore nerazzurro.
 Milan  Inter  da sempre un derby dalle mille emozioni: quale ricordi con pi trasporto e perchè?

Furio: “Quello dell’11 maggio 2001, successo del Milan per 6-0…”

Francesco: “Adriano è probabilmente il giocatore che mi ha fatto maggiormente esaltare negli ultimi anni, e il grandissimo dispiacere è rappresentato dal fatto che il suo periodo d’oro sia durato troppo poco. Per questo voglio ricordare il derby del dicembre 2005, deciso proprio da un gol dell’Imperatore nel finale di gara con quel grande stacco di testa sovrastando Vieri, ex di turno”.

 Il derby  pur sempre derby ma entrambe hanno bisogno di vincere per la classifica: a chi delle due la sconfitta potrebbe costare più cara?
Furio: “Sicuramente il Milan, in caso di sconfitta, dà quasi definitivamente l’addio alla zona-Champions League”.
 Francesco: “Più per il Milan. Credo che una sconfitta porterebbe un radicale ridimensionamento della stagione e delle prospettive della stessa. Ovviamente un ko sarebbe pesante anche per l’Inter, ma il traguardo terzo posto sarebbe ancora alla portata”.
 Qual è secondo te il limite maggiore della squadra avversaria? Quale il maggior punto di forza?
Furio: “L’inizio del 2016 è stato molto contraddittorio: solo 5 punti in altrettante partite. Il punto di forza sicuramente Handanovic»
Francesco: “Il limite è rappresentato dal centrocampo. Poca tecnica, con il solo Montolivo, con tutti i suoi limiti, in grado di far girare il pallone, e poco supporto per le punte. Il punto di forza è invece rappresentato da Bonaventura e Bacca, sicuramente i migliori interpreti a disposizione di Mihajlovic.
 Il derby d’andata finì con la vittoria dellInter grazie al gol di Guarin (appena ceduto allo Shanghai) pensi che il colombiano sarebbe potuto essere ancora decisivo (se ci fosse stato)?

Furio: “Non penso perchè il suo rendimento è calato vistosamente nel corso di questo campionato”

Francesco: “Come Mancini, sono sempre stato un ammiratore del colombiano, talvolta scontrandomi con parecchi tifosi dell’Inter che, invece, hanno sempre avuto un parere negativo circa le sue qualità e la sua importanza all’interno dell’Inter. Difficile rispondere a questa domanda, un derby resta un match da tripla, ma considerando la sua voglia, la sua grinta e l’attaccamento alla maglia nerazzurra che ha sempre dimostrato, beh… perché no?”
Balotelli oggi indossa la maglia del Milan (squadra per la quale egli stesso ha ammesso di tifare) ma ha un passato nerazzurro: un pregio e un difetto dell’attaccante?
Furio: “Fisicamente e tecnicamente ha gradi doti. L’aspetto caratteriale lascia ancora desiderare nonostante abbia già 25 anni”.
Francesco: “Potremmo dedicare un libro intero a Balotelli. Cercando di essere sintetico, il pregio di questo giocatore consiste semplicemente nelle sue qualità. Sembrerà banale come risposta, ma per caratteristiche e doti lo reputo il miglior attaccante italiano. Il difetto, invece, è sicuramente la poca abnegazione per questo lavoro (il più bello del mondo). Sta sprecando una carriera da numero uno, e questo è un grandissimo dispiacere, sicuramente non per tutti, anzi per pochi considerando l’odio (inspiegabile per certi versi) nei suoi confronti che ormai si nota da più parti. Io comunque ero, sono e resterò un suo tifoso e spero di vederlo al prossimo Europeo”.
Mancini e Mihajlovic sono grandi amici come hanno più volte dichiarato e Sinisa può anche essere considerato un grande ex: cosa ne pensi di uno e dell’altro? 

 

Furio: “In comune hanno il fatto di essere stati grandi calciatori anche se in ruoli diversi. Mancini ha la forza, non indifferente, di farsi comprare sempre i campioni che vuole in qualsiasi società vada ad allenare. Mihajlovic ha una forte tempra, sicuramente non molla mai”.
Francesco: “Mancini sta diventando sempre di più un vero e proprio manager. Credo che la carriera spieghi molto circa le sua doti da allenatore, e da giornalista al seguito dell’Inter dico che il suo ritorno ha rappresentato una vera e propria manna dal cielo dopo le ultime stagioni fallimentari. Grazie a lui l’Inter sta cercando di tornare ad alti livelli, seppur gradualmente e con qualche difficoltà. Per quanto riguarda Mihajlovic, sono felice di vederlo finalmente su una panchina importante. Dopo anni di gavetta se lo merita, e devo dire che tante critiche piovutegli addosso finora sono state esagerate. Sicuramente il livello – evidentemente basso – della propria rosa sono il problema principale del Milan.”
 Dato che non si  ancora conclusa la sessione di calcio mercato (ormai agli sgoccioli) quale reparto di gioco rafforzeresti?
Furio: “Il centrocampo con un elemento di qualità (El Ghazi). Avrei visto bene anche Ranocchia per la difesa”.
Francesco: “Bene Eder (ottimo giocatore che completa un reparto già numeroso), credo che Pirlo sarebbe stato il giocatore ideale. Vedremo se queste ultime ore di mercato porteranno una sorpresa proprio in questo ruolo”.
 Chi ti piacerebbe avere in rosa della squadra avversaria?
Furio: “Sicuramente Palacio, un attaccante che non tradisce mai”.
Francesco: “Sicuramente Bacca, oltre Bonaventura e Romagnoli.”
 Qual è l’obiettivo minimo stagionale che la tua squadra dovrebbe perseguire?
Furio: “Il terzo posto per disputare la prossima Champions League”.
Francesco: “Terzo posto, sicuramente. Se la qualificazione in Champions non dovesse arrivare parleremmo di stagione fallimentare”.
 Un coro senza il quale non è derby? 

 

Furio: «Chi non salta è…..»

Francesco: “Più che un coro, mi piace veramente tanto quando i tifosi rispondono all’annuncio delle formazioni urlando il cognome del giocatore citato. Cosa che purtroppo stasera non accadrà in quanto il derby sarà in casa del Milan”.
Egle Patané