La quarta giornata di campionato ha messo in luce parecchi aspetti del nuovo Milan. La squadra di Vincenzo Montella ha vinto 2-1 sull’Udinese e ha dato delle risposte più o meno positive che vanno oltre il risultato e che, soprattutto, permettono di mettersi alle spalle la debacle contro la Lazio. Il progetto c’è ed è chiaro, serve avere pazienza e trovare la giusta quadra ad una squadra praticamente nuova, nelle idee e negli interpreti.

La partita contro l’Udinese, dicevamo, ha dato risposte interessanti. Il problema della difesa non è lo schieramento. Non è servito schierare una difesa a 3 per esaltare le capacità di Leonardo Bonucci. L’ex Juve non si è improvvisamente ‘imbrocchito’ ma sta aspettando anche lui di trovare la quadra giusta coi nuovi compagni di reparto e con una nuova idea di gioco che non è quella consolidata al fianco di Barzagli e Bonucci, anche in Nazionale, in sette lunghi anni. Quei meccanismi che sembravano perfetti erano il frutto di anni di lavoro e di intesa, non semplice da costruire in quello che rappresenta il reparto più delicato di un’intera squadra.

Perlomeno il Milan ha trovato un vero regista e Bonucci sarà libero di concentrarsi sulla fase prettamente difensiva. Con Lucas Biglia i rossoneri hanno fatto tredici. L’ex Lazio imposta, gioca centinaia di palloni e i suoi passaggi arrivano sempre a destinazione, innesca le azioni più pericolose e organizza l’intero assetto dell squadra: non sarà il Pirlo degli anni migliori ma di certo il suo inserimento ha contribuito ampiamente, fino a questo momento, alle buone prestazioni della squadra. Secondo una regola non scritta del calcio se il centrocampo gira la difesa si rinsalda e gli attaccanti vanno in gol. E così sia.

Il terzo punto, da sottolineare ed evidenziare, riguarda Nikola Kalinic, una vera punta. L’ex viola fa quello che sa fare meglio, quello che ogni attaccante deve fare: andare in rete. I suoi gol sono pesantissimi e regalano la vittoria contro l’Udinese ma, oltre il risultato, c’è molto di più. Due aspetti che s’incrociano tra loro potrebbero mettere in crisi Vincenzo Montella: ok a bomber Kalinic, ma è davvero giusto rinunciare a Suso? Lo spagnolo non è una seconda punta e si è visto: questo modulo penalizza fortemente le caratteristiche dell’esterno, ne mina la velocità di reazione, di pensiero e d’inserimento. Ma potrebbe anche essere una questione di tempo, mettiamola così. Intanto, con i cross di Calabria e Rodriguez, la punta centrale diviene imprescindibile.

Il prossimo impegno del Milan sarà a San Siro contro la Spal. Con un ruolino di marcia tutt’altro che negativo i rossoneri possono pensare a incrementare e i tre punti divengono obbligatori per non perdere ulteriore terreno dalle prime della classe.

Consuelo Motta