Dopo più di un mese di attesa è arrivata la sentenza definitiva della Uefa nei confronti del Milan per il mancato rispetto dei paletti del fair play finanziario: i rossoneri sono stati esclusi dalle coppe europee per la prossima stagione; in compenso non ci sarà nessuna multa, che nelle settimane scorse era stata più volte ipotizzata.

Benché il provvedimento fosse ampiamente previsto, tanto che nessuno è rimasto troppo sbigottito, questa sentenza umilia e ricopre di vergogna il club rossonero e tutta la società di via Aldo Rossi, che corona nel peggiore dei modi una stagione fallimentare sotto tutti i punti di vista.  Di seguito il comunicato ufficiale.

(immagine Pianeta Milan)

Il comunicato della Uefa

La camera giudicante dell’Organo di Controllo Finanziario per Club (CFCB), presieduta da José Narciso da Cunha Rodrigues, ha preso una decisione sul caso AC Milan a seguito del rinvio del responsabile della camera di investigazione CFCB per la violazione delle norme del fair play finanziario, in particolare per la violazione della regola del pareggio di bilancio (break-even rule). Il club non potrà partecipare alla prossima competizione UEFA per club a cui è qualificata nelle prossime due (2) stagioni (una competizione sola nella stagione 2018/19 o in quella 2019/20, in caso di qualificazione).

Contro questa decisione è possibile presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, secondo l’Articolo 34(2) del regolamento procedurale che governa l’Organo di Controllo Finanziario per Club UEFA, e secondo gli Articoli 62 e 63 degli Statuti UEFA.”

Uno o due anni? Chiarimento UEFA

La sentenza della massima istituzione calcistica europea ha generato molta confusione nei primi minuti successivi alla sua diffusione, visto che riferendosi a due stagioni sportive, si è pensato ad un’esclusione sia per il 2018/2019 che per il 2019/2020.

Equivoco risolto immediatamente dalla Uefa attraverso la diramazione di un secondo comunicato in cui chiarisce la posizione rossonera, ossia che l’esclusione del club dalle competizioni europee riguarda soltanto una delle annate prese in considerazione.

Questo il comunicato, modificato e più chiaro: “La camera giudicante dell’Organo di Controllo Finanziario per Club (CFCB), presieduta da José Narciso da Cunha Rodrigues, ha preso una decisione sul caso AC Milan a seguito del rinvio del responsabile della camera di investigazione CFCB per la violazione delle norme del fair play finanziario, in particolare per la violazione della regola del pareggio di bilancio (break-even rule). Il club non potrà partecipare alla prossima competizione UEFA per club a cui si qualificherà nelle prossime due (2) stagioni (es.: una sola competizione nella stagione 2018/19 o in quella 2019/20, in caso di qualificazione). 

Contro questa decisione è possibile presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, secondo l’Articolo 34(2) del regolamento procedurale che governa l’Organo di Controllo Finanziario per Club UEFA, e secondo gli Articoli 62 e 63 degli Statuti UEFA. Le motivazioni della decisione verranno pubblicate su UEFA.com a tempo debito”.

immagine getty

Ricorso al Tas

La situazione rimane molto turbolenta. Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio affronto nei confronti della società rossonera, club il cui nome è portatore di una storia gloriosa, non dobbiamo dimenticarci che il Milan è secondo al mondo per numero e qualità di vittorie internazionali, ma che in pochi mesi è stato infangato da scelte sbagliate della vecchia società legate ad altrettanti errori della nuova.

La risposta del club di via Aldo Rossi non si è fatta attendere, infatti dopo qualche ora ha presentato il proprio ricorso al Tas che ha reso noto con un comunicato sui canali ufficiali.

L’Adjudicatory Chamber del Club Financial Control Body (CFCB) dell’UEFA ha deciso di sanzionare AC Milan per le violazioni della normativa sul Financial Fair Play commesse da luglio 2014 a giugno 2017 con un anno di esclusione dalle Competizioni Ufficiali Europee per Club. Nel prendere atto di tale decisione, AC Milan comunica di aver richiesto al proprio pool legale di avviare la procedura di ricorso presso il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, confidando in una sollecita revisione del provvedimento“.

Se il provvedimento dovesse rimanere invariato le squadre che gioverebbero della drammatica situazione milanista sarebbero Fiorentina e Atalanta: la prima che diventerebbe la squadra ripescata per il secondo turno preliminare al posto della società orobica, la seconda si ritroverebbe ammessa nei gironi di Europa League senza dover passare dai preliminari e dai play off.

Tra nuovi compratori e un presidente fantasma

Sullo sfondo permangono le ombre che oscurano la credibilità di Yonghong Li, che deve ancora versare i 32 milioni da restituire ad Elliott.

La famiglia Ricketts e Rocco Commisso, fondatore di Mediacom e presidente dei New York Cosmos, sono i nomi di primo ordine in corsa per l’acquisizione del club rossonero, qualora la tranche di pagamento di Mr Li non dovesse arrivare. L’imprenditore italiano naturalizzato statunitense ha così spiegato al quotidiano italiano negli USA America Oggi: “La trattativa per l’acquisto del Milan continua, nonostante la difficoltà di comunicazione personale dovuta alla costante presenza di un emissario. Questo, a mio parere, mina alla base il rapporto fiduciario che dovrebbe esistere in un contesto complesso, ma chiaro, come quello attuale“.

Qui lo diciamo e qui lo ribadiamo, un club di primo livello come il Milan non può permettersi di avere alle spalle una società che gioca sul filo del rasoio ma soprattutto un presidente fantasma. Temiamo che se non si pone fine al più presto a questo situazione senza capo né coda, ci sia il rischio concreto per la società rossonera di sprofondare nel baratro più assoluto con conseguenze ben maggiori della sola esclusione alle coppe europee.

Mariachiara Rossi