Che il Milan stesse tornando lo avevamo già intuito con l’inizio di un 2019 che continua ad essere positivo e prolifico. Al pareggio in campionato contro il Napoli e quello all’Olimpico contro la Roma, con la vittoria in Coppa Italia in mezzo che è valsa la semifinale ai danni dei partenopei, i rossoneri tornano alla vittoria anche in Serie A, accaparrando tre punti che valgono il quarto posto a -4 dai cugini.

Gli uomini di Gattuso hanno ospitato il Cagliari che non ha retto i colpi dei rossoneri che offrivano qualità e superiorità in tutte le zone del campo e in tutti i reparti. I cagliaritani si sono lasciati abbattere dai padroni di casa che hanno preso le redini della partita sin dall’inizio. Il migliore dei rossoblù Alessio Cragno che ha provato a tenere a galla i suoi, salvifico in diverse occasioni come su Chalanoglu nell’avvio ma troppo difficile resistere sui novanta minuti.

Sfortunati i sardi qualche minuto dopo su un tiro di Suso che finisce sui guantoni di Cragno che non riesce a bloccare carambolando la palla su Ceppitelli che impotente se la vede rimbalzare addosso prima di schizzare dentro la porta: 1-0 Milan nel più beffardo dei modi.

Se la prima rete dei padroni di casa nasce da un rimpallo che li favorisce ai danni degli sfortunati ospiti, il resto dei novanta minuti è un copione quasi tutto rossonero come i meriti, a raddoppiare ci pensa uno splendido Paquetà che trova il primo gol in maglia milanista. Il brasiliano arriva sul primo e al volo insacca uno splendido traversone servito da Calabria dal lato opposto.

Piatek Paquetà Milan vs Cagliari

San Siro esplode alla rete del brasiliano che però anziché festeggiare si lascia andare in un’implosione di sentimenti. Al momento dell’esultanza infatti, il classe ’97 ha volto il pensiero a quanto accaduto qualche giorno fa in Brasile, quello che è stato per lui molto più di una semplice accademia. Perché il ‘Nido di Aquile’, andato a fuoco qualche giorno fa nell’incendio che ha provocato la morte di una decina di ragazzini, prima di ogni cosa era stato anche il suo di nido prima di passare alla prima squadra del Flamengo, squadra dal quale è stato prelevato dal Milan.

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A ridare un po’ di ilarità ad un match che inevitabilmente si era intriso di tristezza dopo l’esultanza del brasiliano che anziché lasciarsi andare in un grido d’euforia ha alzato le braccia e lo sguardo al cielo, ci pensa Piatek che non accenna a fermarsi. Il polacco si inserisce tra le linee, corre, si muove intelligentemente, serve e facilita i compagni, ma soprattutto non smette di segnare.

Un po’ meno facile la vita del turco Calhanoglu che nei suoi quasi ottanta minuti di gioco prova in tutti i modi a cercare il gol senza però riuscire a trovare la rete. Il 10 rossonero a secco di gol da novembre, nell’unica rete stagionale segnata in Europa League contro il Dudelange, continua il suo periodo di sterilità.

Milan nettamente superiore ad un Cagliari praticamente inerme dinnanzi la straripante voglia di vincere del diavolo, spreca l’unica vera occasione con Joao Pedro che a porta vuota prende una clamorosa traversa dopo aver battuto Donnarumma. 

Suso, sull’avvio si fa fermare da Cragno e sul concludere spreca l’ultima occasione per il gol che ha ritrovato il gol solo contro il Genoa dopo essere stato a digiuno da novembre nel match di Europa League contro il Betis.

Arrivano i tre punti e anche lo stacco da Atalanta, Roma e Lazio seppur di un solo punto, differenza che vale una postazione e attualmente una Champions.