Milan-Inter, 35 punti insieme: la Milano del calcio sempre più nel pallone

 

Appena una decina di anni fa, senza andare troppo indietro nel tempo, il derby di Milano valeva una semifinale di Champions. Ora, invece, vale la corsa all’Europa League. Se da una parte la sostanza non c’è più, dall’altra la cornice di tifosi che ieri sera ha riempito San Siro ha lo stesso fascino di sempre. L’1-1 finale tra Milan ed Inter è il risultato di una partita avara di spettacolo e ricca di errori. Un match aperto fino all’ultimo, certo, ma povero di qualità e soprattutto di livello tecnico davvero modesto.35 punti insieme, questo è quello che dice la classifica di serie A: la Milano del calcio è sempre più ‘nel pallone’.

 Tutti attendevano impazienti il ritorno di Mancini, colui che ha vinto tanto in nerazzuro, ma che ora deve vedersela con una squadra che non ha nulla a che vedere con quella ambiziosa e vincente di una volta. Cambia e stravolge l’assetto tattico: via la mazzarriana difesa a tre e schieramento a quattro. Kovacic e Palacio più arretrati e spesso terzini nel corso della gara hanno evidenziato la volontà del tecnico di Jesi di rischiare il meno possibile. La mano del Mancio si è vista, una squadra più compatta tra i reparti e che non si è scomposta dopo il gol del vantaggio rossonero, ma nemmeno Mancini può fare i miracoli, soprattutto con questo organico.

 Inzaghi, invece, mette in campo una squadra più equilibrata e più concreta, considerando le ultime uscite di campionato. Le migliori occasioni da gol arrivano proprio dai rossoneri, che possono recriminare per la palla sciupata da El Shaarawy che, a porta vuota, colpisce la traversa. Ennesima partita sottotono per Torres, il cui risveglio è ancora una volta rimandato. L’unica magia degna di nota in questo derby è il gol di Menez al 23′, nel momentaneo vantaggio rossonero.

 Il pareggio di ieri sera è l’ennesima conferma della fine di un’era, quella della Milano Capitale del calcio italiano. Un pareggio che fa riflettere sulle reali condizioni delle due milanesi, e se un certo Sandro Mazzola, deluso dal derby, esclama “questi giocatori non sanno giocare”, allora c’è molto ancora su cui lavorare.

Martina Giuliano