Il Milan, dopo un 1-0 contro il Dudelange ha battuto l’Olympiacos per 3-1 con una rimonta nel finale.
Il Betis ha pareggiato 0-0 in Grecia e ha battuto il Dudelange per 3-0 a Siviglia.

A San Siro si affrontano le prime due in classifica
nel Gruppo F di Europa League

Le due squadre si sono affrontate solo due volte nelle competizioni UEFA: al primo turno di Coppa delle Coppe 1977/78 dove hanno avuto la meglio gli spagnoli.


Il Real Betis Balompié, meglio noto come Real Betis o semplicemente Betis è un club della città di Siviglia. Il nome deriva da latino e sta a indicare il fiume Guadalquivir che attraversa la città.

Nato nel 1907, è la squadra più antica di Siviglia.
Il suo massimo successo è il titolo conquistato nella stagione 1934-35.
Tra gli anni ’40 e ’50 , invece, il periodo più buio: il club giocò in terza divisione ma fu allora che i tifosi diedero vita a una fortissima identità sportiva che oggi ne fa una tifoseria calda e rispettata. 

Il poeta Joaquín Romero Murube descrisse così quegli anni:

“Il Betis si costruì un morale indistruttibile a prova di sconfitte… però, invece di adottare questa inesplicabile rinuncia che abbiamo applicato, per nostra disgrazia, a tante avversità, quella di stringerci le spalle invece di stringerci il cuore, il Betis, dopo l’ecatombe, combatteva ogni pomeriggio con maggiore entusiasmo per la conquista della sua gloria”.

AS.com

L’allenatore, Quique Setién

Ex centrocampista con tre presenze nella nazionale spagnola, ha trascorso la maggior parte della carriera nel Real Racing Club dove inizia  anche la sua carriera da allenatore che è poi proseguita alle Canarie, nel Las Palmas.
Ha iniziato ad allenare il Betis a maggio 2017. La dirigenza, stanca di essere nella parte destra della classifica, ha deciso di puntare su un allenatore che ha un’idea di calcio “spettacolare”: uno che vuole che le sue squadre inizino la manovra dal basso, fluida, elaborata, con l’obiettivo di attirare il pressing avversario per poi colpirlo alle spalle tramite il palleggio.
Il tecnico cantabrico ha rivoluzionato il Betis, portando una mentalità offensiva e brillante tipica delle sue squadre e, alla prima stagione in quel di Siviglia, raggiunge il sesto posto in Liga, senza tradire le aspettative.
Il Betis si distingue per l’imprevedibilità data proprio dall’ allenatore versatile che non ha un modulo statico.

El País
Joaquin, ‘el alma’ betica

Tifoso della squadra, prodotto delle giovanili, capitano, Joaquin è la leggenda betica che insieme all’allenatore sta trainando il Betis.
Il suo legame con la squadra è totale: oltre a essere cresciuto nelle giovanili e aver portato la Copa del Rey vinta nel 2005 sull’altare il giorno del suo matrimonio, ha speso più di un milione di euro in azioni della società dichiarando di voler essere legato ai colori betici per tutta la sua vita e sogna di diventare presidente un giorno.

Oggi, a 37 anni, il capitano, ex conoscenza italiana per un passato alla Fiorentina, continua ad essere decisivo evolvendosi a giocatore universale: per sopperire al tempo che passa, Joaquin ha imparato a muoversi anche in zone più interne e ha sviluppato doti di protezione palla davvero eccellenti.

ElDesmarque

Uno per l’altro

Senza Setién, Joaquín difficilmente avrebbe raggiunto livelli così alti alla sua età; senza Joaquín, difficilmente Setién sarebbe riuscito a formare un gruppo e una unità ambiebtale così forte.

Prima di ogni partita Joaquín riunisce compagni e staff e tiene un discorso motivazionale: il suo scopo è incarnare e trasmettere essere betico.

«Joaquín non è solo un giocatore, è il punto di riferimento.
E questo non perché è simpatico o racconta barzellette,
il rispetto che c’è per lui arriva da quello che fa in campo,
perché per lui ogni allenamento è come una finale».

     parola di Setién

 

Caterina Autiero