Il Milan aveva chiuso il girone d’andata a meno uno dalla zona Champions.
La stagione si è conclusa e resta quel misero punto non conquistato che lascia l’amaro in bocca perchè avrebbe riportato i colori rossoneri tra le big del calcio europeo.

Stagione conclusa, tempo di bilanci

Nel complesso per i rossoneri è stata un’annata complicata soprattutto dopo le premesse estive che con un’altra rifondazione societaria, il ritorno delle bandiere e i colpi di mercato aveva ridato entusiasmo all’ambiente.

Non sono mancate invece delusioni, superate soprattutto grazie al grande carattere e cuore rossonero che le bandiere -Gattuso in prima fila- hanno provato a infondere o quantomeno non disperdere.
Troppi però i rimpianti per un’annata che avrebbe potuto portare a qualcosa in più e invece porterà solo all’ennesima rivoluzione.
Sarà un Milan nuovo quello della stagione 2019/20, di certo senza Leonardo e senza Gattuso – forse anche Maldini-… e di ciò il nuovo ciclo dovrà tenerne conto.

Inevitabilmente anche la rosa verrà riconsiderata.
Ci sono i contratti in scadenza e non rinnovati, c’è chi ha giocato una stagione al di sotto delle aspettative e potrebbe quindi essere “bocciato” definitivamente e partire e chi potrebbe essere sacrificato per avere introiti.

In attesa di scoprire quale sarà il nuovo volto del Diavolo valutiamo i protagonisti di questa stagione.

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RomagnoliIl Milan dovrebbe -il condizionale è d’obbligo- ripartire da lui. Seppur ancora acerbo -vedi i fatali errori nel derby-, il difensore classe ’95 ha dimostrato in più occasioni di avere la stoffa del capitano tanto da risultare insostituibile.
Più di 100 presenze con la maglia rossonera è un vero e proprio leader dello spogliatoio, riconosciuto pubblicamente sia da mister Gattuso che dai compagni che lo considerano esemplare.

Ha realizzato due reti pesantissime (a Udine e contro il Genoa), nei minuti di recupero, che hanno garantito al Milan due successi.

alessio romagnoli

Donnarumma Gigio è sicuramente un altro perno rossonero e leader carismatico del gruppo. Qualche sbavatura qui e là compensata con parate tutt’altro che facili, spesso decisive come nel girone d’andata contro Torino, Spal o al ritorno contro Roma, Genoa, Bologna e Frosinone.

Prodezze che di certo hanno contribuito a chiudere il campionato al quinto posto – e non più in basso-.

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Immagine: Numero Diez

Paquetà e Piatek –  Il loro arrivo a Milanello è stata una ventata d’aria fresca… e di punti. Entrambi arrivati nel mercato invernale la loro è una stagione a metà ma il brasiliano e il polacco hanno saputo in poco tempo fare la differenza trainando, all’inizio del girone di ritorno, irossoneri a un filotto di risultati importanti.
Il Pistolero in 18 gare ha realizzato 9 gol ma la sua stagione era stata brillante anche nella prima metà con la maglia del Grifone.
Il talento verdeoro è stato arrestato da infortuni e squalifiche ma la sua presenza si è rivelata indispensabile per impostare la manovra. Il 21enenne in pochissimo tempo si è impossessato del Milan diventando un punto fisso della mediana e del futuro.

Kessiè e Bakayoko se non avessero avuto problemi di condotta sarebbero rientrati tra i promossi di questo campionato rossonero. 

FLOP

Laxalt – Non tutti gli acquisti fatti a Genova sono affari. L’esterno mancino è stato strapagato la scorsa estate e su di lui sono state riposte molte aspettative. Quando ha giocato, non ha impressionato. Poche le presenze ma anche poco impegno e qualità.

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Castillejo – Non ha mai convinto eccetto in alcuni match -contro Sassuolo, Empoli e Parma- . Lo spagnolo non riesce a essere incisivo nè da titolare nè da subentrante tanto da essere superato nelle gerarchie -e anche nel rendimento- da Borini. Giunto la scorsa estate dal Villareal – pagato 25 milioni di euro- e voluto fortemente da Maldini ci si aspettava molto di più. 

A proposito dei due, lo stesso Gattuso afferma: “Tante operazioni di mercato son state fatte per un discorso di soldi che magari una squadra ci doveva dare. Senza nulla togliere a Laxalt e Castillejo. Avevamo problemi all’interno della UEFA e abbiamo dovuto confrontarci anche con questo. La UEFA ora non ci fa nemmeno fare un certo tipo di operazioni“.

Rodriguez – L’esterno svizzero ha avuto la fortuna di non essere mai stato insidiato da Laxalt ma la sua stagione è stata opaca. A parte una breve parentesi positiva ad inizio 2019, durata fino a marzo, il difensore è stato troppo spesso distratto e compassato. Un’annata al di sotto del suo potenziale.

E, se dobbiamo valutare aspettative e potenziale, un paragrafo a parte meritano Suso e Calhanoglu che hanno disputato una stagione di luci e ombre.

Lo spagnolo aveva iniziato bene la stagione diventando la vera luce della squadra, rifornitore di assist al bacio e realizzatore di 4 gol poi ha subito un declino progressivo. Suso ha avuto anche qualche problema fisico ma nel complesso le sue prestazioni hanno deluso.

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Immagine : MilanLive

Stesso discorso per Calhanoglu che non è mai riuscito a convincere. Appena 3 gol – tutti in trasferta-, il numero 10 rossonero è venuto meno nell’apporto qualitativo che ci si attende da un giocatore come lui. Si è ripreso un po’ sul finale di stagione… troppo tardi per cancellare una stagione opaca.