Indicare il “Personaggio della Settimana” nei giorni dopo la scomparsa di Davide Astori non è semplice. Per questo abbiamo scelto di omaggiare una persona come simbolo di tutto quello che il nostro calcio ha vissuto questa settimana e tutti gli stadi italiani protagonisti di un momento indimenticabile e magico ad inizio di ogni partita

Diventare capitani della squadra per cui si gioca è una delle vittorie più belle per un calciatore. Raccogliere l’eredità del precedente proprietario della fascia è però una cosa difficile, che a volte può spaventare. Sarò mai all’altezza? Sono pronto a tale responsabilità? Cosa ne pensano i compagni di squadra? E i tifosi? … Poi ci sono circostanze per cui diventare capitano della tua squadra sia speciale. E allo stesso tempo triste.

fonte fotografica da Gazzetta Tv

E’ il caso di Milan Badelj, neo capitano della Fiorentina dopo la tragica scomparsa di Davide Astori. Quella del centrocampista croato deve essere stata una settimana piena zeppa di emozioni e stravolgimenti. La morte del proprio capitano e compagno di squadra, la bellissima lettera letta durante il funerale e la prima partita con la fascia ereditata. A volte ci dimentichiamo che questi personaggi sono uomini prima che calciatori e amici prima che compagni. Milan Badelj questa settimana ha perso un compagno, un capitano, un collega e un amico. Domenica si è preso la squadra sulle spalle ed ha accompagnato i viola e la città di Firenze alla prima partita senza Davide Astori. Il croato ha detto che ora toccherà a lui e ai suoi compagni “proseguire lungo il cammino che lui aveva tracciato con i suoi valori”.

L’ultima giornata di Serie A non è stata come tutte le altre. Tutti gli stadi italiani hanno osservato un minuto di silenzio in memoria di Astori, accompagnato da un video con le più belle immagini dell’ex capitano viola con le maglie della Nazionale azzurra, del Cagliari, della Roma e infine della Fiorentina.

Diverse volte durante la stagione gli stadi si fermano un minuto prima del fischio d’inizio per ricordare la scomparsa di qualche personaggio dello sport o qualche tragedia. Mai però è capitato che quei 60 secondo fossero davvero silenzio.

immagine da ToscanaMedia

A partire da Firenze, fino a tutti gli stadi di domenica, durante quell’interminabile minuto non si è sentito neanche il minimo e insignificante rumore. Solo un silenzio assordante e lacrime che segnavano il viso di chiunque. Ci piace pensare che Davide sia riuscito ad unire questo calcio che ormai lasciava sempre più spazio alla rivalità e alla violenza tra i tifosi.

immagine da Corriere della Sera

Una menzione di merito, dunque, va a tutti gli stadi e le curve d’Italia che in questo momento tremendo per la Fiorentina, per i tifosi viola e soprattutto per la famiglia di Astori, hanno saputo lasciare da parte rivalità, bandiere e colori per rispetto loro ma anche e soprattutto dei valori.

L’auspicio è che questa unione, questa solennità e questo spirito accompagnino il calcio italiano ancora per tanto tempo. In onore di Davide.

Paola Moro

*immagine copertina da VirgilioSport