Se non fosse per un fattore puramente cronologico penseremmo tutti che Max Pezzali si fosse ispirato alla partita di mercoledì sera per scrivere l’ormai celebre testo della sua canzone che nel ritornello sembra riassumere esattamente cosa si è visto in campo nell’andata degli ottavi di finale di Champion’s League disputata allo stadio San Siro di Milano.

…fai un gran bel gioco però se non hai difesa gli altri segnano e poi vincono…” è così è stato.

Durante tutta la partita il Milan ci fa vedere di tutto: pali, traverse, colpi di tacco, colpi di testa. Insomma gestisce una partita in tutto e per tutto contro la prima della classe del Xampionato spagnolo a pari punti con Barcellona e Real Madrid.

Si rivede Mario Balotelli, che dopo il pianto liberatorio, sembra aver ritrovato grinta e fiducia in se stesso, sfornando colpi che permettono a lui e ai suoi compagni di intimorire la retroguardia dell’Atletico.

Il Milan sembra voler dimostrare a se stesso e ai suoi tifosi di meritare l’ottavo di finale e di essere ancora una grande d’Europa al contrario di quello che dice l’ormai consolidato nono posto in classifica del Campionato italiano a pari punti con la Lazio.

In tutto l’arco del primo tempo il Milan si porta a casa due traverse colpite dal “bravo ragazzo del calcio” (ovvero Kakà), di cui una su assist di tacco di Balotelli, un colpo di testa di Poli su assist di Abate sventato da un miracolo del portiere Courtois e un rigore sempre su Poli non concesso dall’arbitro Pedro Proenca.

Nel secondo tempo i rossoneri calano di ritmo e al minuto 38 è Diego Costa che infligge il colpo del definitivo 0-1 a un Milan che continua ad avere nella difesa il suo punto debole maggiore.

Si avvera dunque la profezia del cantautore di proclamata fede interista che non poteva sperare in niente di meglio che veder realizzata la sua canzone a discapito dei cugini rossoneri.

Laura Lunadei