Quattro anni a Napoli non si cancellano. Napoli segna, Napoli resta dentro, Napoli è un’escalation di emozioni che non si dimenticano. Mazzarri a Napoli ha vissuto tutto con trasporto e intensità: il campo, la piazza, i media, il Presidente.

Arrivato sulla panchina partenopea subentrando a Donadoni (stagione 2009-2010) ha chiuso -inaspettatamente- il suo primo anno al sesto posto con la qualificazione in Europa League.
Insieme, Mazzarri e Napoli si sono uniti e insieme si sono poi incamminati verso una crescita continua.

(immagine Getty)

Storica qualificazione in Champions nel 2011, con il terzo posto alle spalle di Milan e Inter.
Coppa Italia, nel 2012, con la finale vinta 2-0 contro la Juve di Conte (imbattuta in tutta la stagione tra campionato e coppa Italia) che rappresenta anche il primo trofeo azzurro dopo gli anni di Maradona.
Secondo posto, nel 2013, mettendo la Juventus sotto pressione e, di conseguenza seconda qualificazione in UCL.

Le notti europee con Hamsik, Lavezzi e Cavani sono indelebili.
La vittoria sul City per 2-1 al San Paolo non si può dimenticare.

De Laurentiis provò fino all’ultimo a trattenerlo proponendogli un adeguamento di contratto a cifre importanti ma Mazzarri ritenne il suo ciclo concluso.

Recentemente ADL ha sottolineato che il Napoli, con Mazzarri, ha centrato la Champions con una squadra dagli ingaggi molto più bassi

Sarà la quarta volta, da quando le loro strade si sono divise, che Mazzarri ritrova la maglia azzurra da avversario e non ha mai vinto.