Matthijs de Ligt ha vent’anni. Soltanto vent’anni.

Si fa fatica a crederlo guardandolo così, con i suoi 190 cm di altezza e la sua stazza che farebbe paura a chiunque.

Si fa fatica a credere che abbia saputo sopportare con aplomb la tempesta di critiche che lo ha letteralmente travolto in questo inizio campionato.

E sì, perchè il giovane Matthijs sembra essere stato perseguitato da una sorta di nuvoletta della sfortuna che lo ha tallonato senza sosta. In particolare modo sulla nuova regola del fallo di mano, l’olandese si è trovato in difficoltà tale che il web non ha risparmiato sarcasmo e ironie pesanti nei suoi confronti.

Ok. Probabilmente il ragazzo ha bisogno di imparare a essere più composto con le braccia: ammesso e non concesso che qualcuno cominci a capire come devono essere queste braccia rispetto al corpo per non provocare penalty.

Perché, parliamoci chiaro, Matthijs non è l’unico a non capirci nulla.

Il popolo bianconero per primo non è stato generoso con lui.

Fino al Derby. In una partitaccia, imboccato da un illuminante Higuain, De Ligt decide finalmente di usare gli arti giusti ( quelli inferiori!) e sigla una rete pesantissima che vale la gara e i tre punti che conservano la vetta della classifica.

Il ragazzo si lascia andare a un’ esultanza liberatoria.

Toro Juve de Ligt
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È lui il castigatore per stasera: anzi, il Castiga-Tori.Con la Mole adatta per ammazzare il Derby.

Da Matthijs “de Ligt-to” a Matthijs “il Castigo”, basta un attimo. Un attimo per  ricordarsi che hai solo vent’anni e tutto il tempo davanti per imparare.

La lezione vale per Matthijs. Ma anche per chi cambia idea come una bandierina al vento.

Bentornato tra i campioni, Matthijs. Fino al prossimo – spero lontanissimo! – fallo di mano. 

 

Daniela Russo