Ha sofferto e si è riscattato, Masiello.

Usciva dal campo a testa bassa, tra i fischi, e adesso quella testa può tenerla alta per guardare negli occhi la gente che lo ama. 

All’età di quasi 34 anni  si è riconquistato la fiducia che sperava e saluta l’Atalanta con una lettera molto commovente:

“Sono qua a Zingonia seduto al mio posto. Da solo, verso lacrime a più non posso facendo fatica a scrivere qualcosa… Mi mancano già i miei compagni, le risate e lo stare insieme che condividevamo giorno dopo giorno e ci faceva sentire sempre più famiglia.

Adesso penso ripenso a tutto ciò di quello che è successo in tutti questi anni. Sin dal primo giorno che ho varcato i cancelli di Zingonia ho capito (e sono sempre stato convinto) che qua potevo, insieme ai miei compagni passati e nuovi, aprire un ciclo vincente. Qualcosa di speciale fatto soprattutto di sacrifici, salite, battaglie ma che con la forza di volontà e l’unità di intenti da parte di tutti siamo riusciti realizzare. Coronando dei sogni che sono divenuti realtà e questo non può che rendermi orgoglioso di me stesso e di tutto il lavoro svolto. 

Ho vissuto momenti che non auguro mai a nessuno di poter vivere ma, qua a Bergamo, mi avete dato possibilità di riformarmi, alzarmi e capire cosa significhi riabilitarsi come uomo e anche come calciatore”.

Nove le primavere indossate con la casacca nerazzurra, dal 2011 al 2020.

Il club bergamasco l’ha voluto ringraziare e salutare come merita, con un messaggio molto commovente sui canali social. 

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Thank you, The Wall @masielloandre 🧱👏🏼

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Cala così il sipario su una bellissima esperienza che ha salvato un uomo ancor prima di salvare un calciatore. Il difensore viareggino si dirige a Genova e prolunga di un anno la sua carriera, permettendo all’amata Atalanta di intascare 2 milioni e mezzo. Il  classe ’86 riabbraccerà il Grifone, squadra che lo ha visto protagonista tra il 2006 e il 2008. Masiello ha firmato fino al 2022, ora è pronto a mettersi a disposizione del tecnico Davide Nicola in questa nuova avventura. 

Masiello deve tanto alla Dea, squadra che gli ha permesso di calcare i migliori stadi europei. Tornando indietro nel tempo arriviamo al 2015, anno in cui il club nerazzurro gli permise di riprendere gli allenamenti dopo due anni e cinque mesi. Una “macchia” nella sua vita, quella squalifica per il caso “calcioscommesse” relativa agli anni in cui giocava con la maglia del Bari. 

L’Atalanta gli ha dato fiducia, i compagni di squadra anche. Il pubblico ci ha messo un po’ a farsi convincere. 

Quella voglia e quel bisogno di cancellare una brutta pagina del suo passato. The Wall si è fatto ricredere e si è fatto voler bene. L’atteggiamento in campo, la voglia di vincere. Il Gewiss Stadium l’ha adottato: ha iniziato ad abbracciarlo all’urlo di “Grande Masio”.

Masiello: “Grazie di tutto. Con voi sono rinato”
BERGAMO, ITALY – MAY 13: Andrea Masiello of Atalanta BC celebrates his goal during the Serie A match between Atalanta BC and AC Milan at Stadio Atleti Azzurri d’Italia on May 13, 2018 in Bergamo, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Non vi dimenticherò mai, ormai siete parte di me ed è come se Bergamo e la sua gente mi avessero adottato: questo è impagabile. Per adesso è un semplice arrivederci ma non un addio perché la mia volontà è che io e la mia famiglia un giorno torneremo e rimarremo a vivere qua per sempre. Vi voglio bene”.

 

Così si conclude la lettera. Perché 157 partire in Serie A, 14 in Europa League e 4 in Champions con la stessa maglia non le dimentichi facilmente. Perché il cuore di The Wall, ovunque sia, batterà sempre a ritmo nerazzurro. 

Sara Montanelli