Pochi giorni dopo le dimissioni di Blatter, Diego Armando Maradona annuncia pubblicamente di volersi auto candidare come vice presidente della FIFA; questo solo nel caso in cui dovesse vincere le elezioni (probabilmente a dicembre) il principe giordano Ali Ben El Hussain, attuale vice presidente.
Una piccola vendetta questa, da parte dell’argentino che ha sempre criticato l’operato di Blatter prima e dopo le dimissioni.
“Blatter si è dimesso” afferma “perché ha paura che l’FBI e la polizia svizzera lo ammanettino alla Fifa. S e riuscissi ad arrivare ai vertici ripulirei tutto” e ancora “il mio scopo non è la vendetta o la rivalsa, piuttosto costruirei campi di calcio dall’Argentina all’Africa”.
El Pibe de oro non si è risparmiato nemmeno su Figo, che lo ha definito “meno affidabile di Bernardo, l’amico di Zorro” e su Platini, “a Dubai mi ha confessato di aver sistemato ben 167 partite” salvo poi smentire: “non ho mai accusato Platini di aver sistemato 167 partite”.
A difesa di Maradona arrivano le dichiarazioni del suo assistente Stefano Ceci, che ci ha tenuto a precisare quanto segue: “Maradona e Platini si sono incontrati nel 2013 a Dubai, dove quest’ ultimo aveva semplicemente manifestato rammarico e paure per aver saputo da fonti certe che vi erano state combine per modificare il risultato di incontri in alcuni Paesi UEFA, di cui lui è presidente. Platini confidò a Maradona di essere molto intimorito”. Questa, secondo le dichiarazioni di Ceci, la realtà dei fatti.
Tutto il resto solo menzogne inventate puntualmente dai giornali per mettere Maradona contro Platini.
Sta di fatto che Dieguito non ha mai nascosto i suoi diverbi con Blatter e auto candidandosi vice presidente conforma la linea del calcio mondiale di di dare la poltrona di dirigente a grandi nomi di questo sport.
Inutile dire che da questo punto di vista Diego Armando Maradona non è secondo a nessuno e che sempre secondo questa linea, la poltrona gli spetterebbe di diritto.

Silvia Liori