Coinvolgente e spiazzante, ironico e brutale, tagliente ed emozionante.

Tutto questo è “Lungs”, letteralmente “polmoni”, una commedia di Duncan Macmillan, giovane scrittore inglese, andata in scena al Teatro Delfino di Milano.

Protagonisti Federico Zanandrea, che è anche il regista, e Francesca Fioretti, al suo esordio a teatro.

Scenografia astratta, solo cubi bianchi, mobili che si colorano e illuminano, seguendo le sfaccettature della vita e le sue emozioni. Luci puntate solo sui protagonisti, che appaiono così senza filtri e completamente a nudo.

Una storia d’amore come tante, fatta di alti e bassi e accompagnata da incertezze, paure e sogni. Un lui e una lei che, all’Ikea, si ritrovano improvvisamente alle prese con la decisione di mettere al mondo o meno un figlio.

Nasce così un dialogo serrato e originale, semplice e incalzante, goffo e ironico accompagnato da gesti e silenzi assordanti che rendono il tutto ancora più reale e quotidiano.

Ci si interroga sull’impatto ecologico che questo bambino può avere sul pianeta, sull’instabilità politica, sul terrorismo, sulla genetica e sulla bruttezza del mondo in cui deve vivere.

Una riflessione onesta sulla vita, di coppia, ma non solo, che coinvolge i protagonisti ma anche gli spettatori. Assorto dalle paranoie e ansie di lei e dalla superficialità, a tratti, di lui il pubblico si rispecchia in ogni sfumatura del testo.

Una conversazione che scorre veloce, come in un unico grande respiro, che attraversa però giorni, mesi, anni e ripercorre tutta la vita dei due protagonisti. Un percorso d’amore, intimità e fiducia, ma anche di separazione, rabbia e tristezza reso ancora più intenso dai due attori, Zanandrea e Fioretti.

Le emozioni, le paure e le ansie dei protagonisti diventano le emozioni, paure e ansie del pubblico, che ha la sensazione di essere un “terzo incomodo” della coppia.

Da sottolineare la naturalezza, la spontaneità e la bravura dei due interpreti.

Un’ora e quaranta di recitazione impeccabile che sfocia in un finale davvero toccante e commovente.   

Alessandra Cangialosi