L’ultima conferenza del mister nerazzurro Spalletti conferma come il tecnico toscano non abbia mai guadagnato la medaglia della popolarità: una medaglia, come tutte, col suo rovescio

Ha combattuto per anni e a più riprese con una piazza difficilissima e controversa come quella giallorossa di Roma. Luciano Spalletti non è mister, e uomo, cui mancano il coraggio e la coerenza di sostenere le proprie posizioni. Lo abbiamo visto gestire un rapporto bomba come quello con Francesco Totti, assumendosene pienamente le responsabilità davanti a tutta la Capitale Romanista: pensavate forse che a Milano fosse diverso?          (foto da interlive.it)

Eccolo quindi puntuale in un’intervista a metterci la faccia come sempre: il suo pregio è non essere mai banale. Può non piacere quello che dice, ma difficilmente lo coglierete in contraddizione, come non si può contraddire l’impegno che sta mettendo nel lavorare con la società nerazzurra: “Se potessi tornare indietro a giugno, direi sì all’Inter con ancora maggiore convinzione. Ho avuto la possibilità di vedere le cose dal di dentro e quindi di capire meglio tutte le situazioni. Non si possono fare continui paragoni con gli anni precedenti, né tantomeno pensare che l’unica soluzione sia aspettare che la tempesta passi. Vedere la sofferenza dei tifosi fa star male: voglio a tutti i costi fare il bene di questa squadra”.

(immagine da marca.com)

Un invito alla riflessione, una riflessione  di cui lui per primo ha bisogno, chiamato a un compito arduo che forse aveva sottovalutato data anche la partenza “da 9 in pagella”, come egli stesso afferma, dei suoi ragazzi.

Luciano vuole esserci per l’Inter; vuole restare a lungo, con qualche risultato importante, come ritornare a disputare la Champions League. Forse i suoi sistemi di comunicazione, verbale e non, non sono dei più ortodossi e ce ne rendiamo conto: l’affermazione di qualche settimana fa sulla talpa è sicuramente forte. Non è nemmeno un aziendalista: se c’è qualcosa che deve dire alla dirigenza, non manda altri. Insomma, non è di facile governo, ma crediamo che in casa Inter lo conoscessero abbastanza quando lo hanno scelto come allenatore.

Luciano Spalletti è un impopolare. Con tutti i pro e i contro che ne derivano: ma varrebbe la pena aspettare prima di darlo per morto.

Daniela Russo

(immagine copertina da panorama.it)