Lucas Castro, altresì detto “El Pata”.

È lo stesso Lucas a spiegare, al suo arrivo al Catania nel 2012, il significato del suo soprannome (in italiano, “la zampa”).

 

Da piccolo portavo già il 44 di piede e arrivavo sul pallone prima di tutti gli altri.

Sergio Gasparin lo  porta dal Racing Club alla società siciliana e parla di lui come il classico centrocampista moderno, dotato di forza fisica, di corsa ma anche qualità tecniche e capacità di inserimento.  

Lucas Castro Catania
Itasportpress

Castro a Catania lega subito con Rolando Maran – che diventa in qualche modo il suo mentore – che lo porta con sé dapprima al Chievo, poi subito dopo al Cagliari: è proprio l’attuale mister di Casteddu che gli trova, nel tempo,  il ruolo di mezzala pura che tanto gli è congeniale. Il rapporto con Maran è fatto di fiducia reciproca e di voglia di non deludere mai: Castro  racconta di non aver mai avuto il coraggio di confessargli che inizialmente, quando gli dava istruzioni, non lo capiva perché non ancora padrone della lingua.

Lucas intanto dimostra che le sue ‘zampate’ arrivano per prime non solo a vincere contrasti a centrocampo, ma talvolta anche in area, trasformandosi in reti sovente decisive.

Castro Cagliari
Zon

Proprio come accaduto contro il Napoli al San Paolo, lo stadio di Diego Armando Maradona, quasi un Tempio per gli argentini come Lucas cresciuti nel mito del grande diez azzurro:

Spero che Diego mi abbia visto.

Un graffio feroce alla squadra di Ancelotti, un acuto per il centrocampista la cui scorsa stagione in rossoblu è stata bruscamente interrotta dalla lesione del crociato anteriore sinistro.

Lucas è tornato al suo Cagliari con la voglia di restarci da protagonista.

Il giocatore  ha rivelato  come la musica – che tanto ama –  sia stata preziosa per lui in questi mesi di recupero, aiutandolo a non pensare al campo: infatti l’ argentino nel maggio scorso ha coronato il sogno di pubblicare il suo primo album, dopo il singolo “Sole d’estate” uscito nel 2018.

Ora  Castro è intenzionati a  lasciare da parte la chitarra per un po’. È ora di tornare a essere “El Pata”: dopo Napoli, pronto a colpire altrove.

Daniela Russo