Il “Ci eravamo tanto amati” per loro non conta: loro si sono sempre amati. E se al Milan non potevano più farlo, ecco che arriva il Monza.

Una storia trentennale costellata da successi e trofei, quella tra Silvio Berlusconi e Adriano Galliani.

Una storia che ha inizio il 24 marzo 1986 quando l’ex premier diventa presidente del Milan e chiama con sé Galliani, dirigente Fininvest e vice presidente proprio del Monza. Galliani diventa amministratore delegato del club rossonero che a fine stagione si qualifica solo quinto in campionato.

Il primo scudetto dell’era Berlusconi-Galliani arriva nel 1988 quando, sotto la guida di Arrigo Sacchi – appena arrivato a Milano – e agli olandesi Gullit e Van Basten, i rossoneri vincono il campionato dopo un’incredibile rimonta sul Napoli di Maradona.

Sono gli anni del trio degli olandesi al quale, dopo Gullit e Van Basten, si aggiunge anche Frank Rijkaard. Il Milan, ormai squadra affermata anche a livello internazionale, vince due Champions League (all’epoca ancora Coppa dei Campioni) di fila: sono la terza e la quarta della sua storia.

(immagine pianeta milan)

L’Europa non basta più: il club rossonero sotto Berlusconi e Galliani vince anche la Coppa Intercontinentale, nel ’89 e nel ’90. Cambia l’allenatore in panchina ma non cambia la storia: a Milano arriva Fabio Capello che fra il 1991 e il 1996 vince 4 scudetti e nel 1994 la quinta Champions della storia rossonera, la terza dell’era “Berlusca-Galliani”. Bisognerà aspettare qualche anno per tornare a vincere in italia e ancora di più per farlo in Europa: il Milan vince il suo 16esimo scudetto nel ’99 sotto la guida di Alberto Zaccheroni.

I primi anni del 2000 segnano l’inizio del nuovo grande Milan, che avrebbe dominato in Italia e nel mondo per i prossimi 10 anni. A Milano arriva Carlo Ancelotti e, soprattutto, Andrij Shevchenko, il più forte attaccante in circolazione in quel periodo. L’ucraino e l’allenatore, insieme a – tra gli altri – Pirlo, Gattuso, Seedorf, Inzaghi trascinano il Milan alla vittoria della sua sesta Champions League. I rossoneri batteranno in finale ai rigori la Juventus all’Old Trafford di Manchester.

(immagine milanlive)

Nell’estate del 2003 arriva a Milano uno dei più grandi protagonisti della storia del club: Kakà. In quegli anni, il Milan due scudetti (ma molto lontani tra loro): 2003-2004 e 2010-2011. Soprattutto, nel maggio 2007, vince la settima Champions League (la quinta di Berlusconi e Galliani), trionfando ad Atene contro il Liverpool di Benitez, vendicandosi della sconfitta subita in finale nel 2005.

Nel dicembre 2010, il Milan è ancora campione del mondo, vincendo la Coppa del mondo per Club contro il Boca Juniors. E’ la fine di un ciclo, quello di Carlo Ancelotti.

Nell’estate del 2010 a Milanello arriva Massimiliano Allegri che all’esordio vincerà lo scudetto con il Milan, grazie all’arrivo di campioni come Zlatan Ibrahimovic e il brasiliano Robinho. Lo scudetto 2010-2011 è però l’ultimo e per alzare un altro trofeo bisognerà aspettare il 2016: quando il Milan alzerà al cielo la Supercoppa italiana vinta proprio contro la Juventus di Allegri.

Quel trofeo sarà l’ultimo regalo di Berlusconi e Galliani ai tifosi rossoneri prima della cessione del club. 13 aprile 2017 viene infatti ufficializzata la cessione della società all’imprenditore cinese Li Yonghong. Tuttavia, dopo poco più di un anno, il fondo d’investimento americano Elliott subentra a Li Yonghong, nominando Paolo Scaroni nuovo presidente del Milan.

Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, invece, ripartono da Monza. Insieme. Come ai vecchi tempi. E il sogno è quello di arrivare fino in Serie A. E in quel caso ci sarebbe il derby contro il Milan, la loro vita per 30 anni: chissà il cuore cosa dirà in quel caso.

Paola Moro