Come già accaduto in passato, anche l’Inter di Spalletti, dopo essere stata capolista, è crollata

Un film già visto e rivisto. Un’ottima prima parte di campionato, l’entusiasmo ritrovato, la convinzione dei propri mezzi, la serenità: tutti ingredienti che hanno permesso all’Inter di conquistare il primato in classifica salvo poi, come già accaduto in passato, sprofondare. Risultati che non arrivano, polemiche, sfiducia, tutti elementi che portano a parlare di crisi.

I nerazzurri soffrono di vertigini. Dopo lo 0-0 di Torino, che aveva confermato Spalletti e i suoi in vetta – scongiurando il sorpasso bianconero -, l’Inter è sprofondata.

immagine da Agenti Anonimi

Sconfitta casalinga contro l’Udinese, sconfitta a Sassuolo, cinque pareggi consecutivi, la vittoria contro il Bologna che aveva riacceso la luce salvo poi ricadere nel buio con il 2-0 incassato a Genova: una striscia negativa che ha fatto crollare i nerazzurri dal primo al quarto posto in classifica, che in caso di vittoria della Lazio potrebbe diventare quinto.

L’ultima vittoria è il poker contro il Chievo che risale all’anno scorso, era il 3 dicembre, da allora è cambiato tutto. Si può parlare di condizione fisica, di limiti tattici, di una rosa non del tutto completa, di limiti caratteriali ma quel che è certo è che non è la prima volta che i nerazzurri, dopo un inizio sprint e un primato in classifica, precipitano in una serie di risultati negativi.

Una crisi di risultati che prima di Spalletti, è toccata a Ranieri, Stramaccioni, Mazzarri, Mancini e Pioli. Una crisi da girone di ritorno che è stata già vissuta in passato e così, il copione si ripete: i nerazzurri partono bene ma alla prima difficoltà non sanno reagire.

Ebbene, non è un problema di Spalletti o di questa Inter ma è un morbo che appartiene all’Inter, dal triplete in poi…

Caterina Autiero

(immagine copertina da tribuna.com)