Nel campionato più incerto degli ultimi anni, con “la Vecchia Signora” non dominatrice solitaria delle alte sfere della classifica, con le milanesi che sembrano le più accreditate per la conquista dello scudetto e un Napoli affetto da agghiacciante masochismo, non possiamo certo parlare di qualcosa di noioso.

Se guardiamo anche la coda della classifica, troviamo un’orgogliosa Salernitana che crede ancora nella salvezza e sta lottando con le unghie e con i denti per agguantarla, oltre a Genoa, Samp, Venezia e Cagliari, con analoghe speranze.

Salernitana-salvezza, non è più una mission impossible: i granata sono il nostro Team of the Day

Per chi ama il calcio spettacolo, per intenderci quello che attualmente giocano i prestigiosi club inglesi e spagnoli (ultimo esempio, quello offerto qualche giorno fa da Real Madrid e Manchester City nella semifinale di andata di Champions), il campionato di Serie A forse non appassiona più come un tempo.

C’è chi dice che sia carente proprio di quella spettacolarità che per anni ha fatto di quello italiano il “campionato più bello del mondo”.

Dopo due anni di pandemia, con tutti i suoi strascichi sul campo e fuori da esso, un lento ritorno alla normalità evidentemente non ha avuto la stessa corrispondenza dal punto di vista emozionale.

Un problema che, diciamolo, c’era anche prima del terremoto Covid ma che ora fa sentire maggiormente i suoi effetti.

Qualcosa di cui andare certamente fieri durante questa stagione calcistica è senza dubbio lo spirito battagliero che ha animato tutte quelle squadre, tendenzialmente di metà classifica che, ad un certo punto della competizione, non sembrano avere più nulla da chiedere e allora vengono viste come quelle che “si scansano”, soprattutto davanti alle cosiddette “grandi”, alle inquiline dei piani alti della classifica.

Chi non ha visto combattere strenuamente sul campo il Sassuolo o il Verona o ancora il Torino, per esempio?
A qualcuno sono sembrate squadre volutamente arrendevoli?

Decisamente no.

E, a riprova di questo, ultimo in ordine di tempo, il bel Bologna del guerriero dentro e fuori dal campo Siniša Mihajlović, che ha tenuto testa e battuto l’Inter, compromettendo di fatto, la corsa scudetto dei nerazzurri.

Scatti di orgoglio, professionalità e rispetto verso i propri tifosi.

Che siano queste le componenti ad aver animato quelle squadre che spesso vengono bistrattate, sulle quali si fanno pesanti storpiature dei nomi proprio ad evidenziare quella presunta tendenza a “scansarsi“?

Probabile.

Quello che è certo è che non sarà attualmente il campionato più bello del mondo ma di certo non manca di entusiasmo e sorprese.

Un nuovo corso? Ce lo auguriamo.

Conta vincere, salvarsi o conquistare un posto in Europa, certo. Però quant’è bello vedere lottare tutti fino in fondo… !!!

Simona Cannaò