Non solo Lionel Messi ha un conto aperto con questo Mondiale, no: c’è forse qualcuno in camiseta albiceleste che, come e più di lui, cerca riscatto, forse vendetta. Angel  Fabian Di Maria, centrocampista e  padrone  della trequarti, uno dei migliori del panorama mondiale nel suo ruolo, ricorda come un incubo quella finale del 2014 che in Argentina sanguina ancora, come una ferita aperta.

Il terremoto che ha agitato lo spogliatoio sudamericano in questo inizio mondiale è niente in confronto a quello che lui ricorda di quattro anni fa. In Brasile la semifinale con gli olandesi è lunga e dispendiosa, l’Albiceleste vince soltanto ai calci di rigore una partita ostica, bloccata sulle reti inviolate: una gara che prosciuga tutti, Di Maria compreso che  pur di disputare la finale si sottopone a trattamento antidolorifico.

Le condizioni di salute del giocatore però preoccupano il Real Madrid, che sta trattando la sua cessione: lo vogliono sano per poterlo vendere al meglio, è lui la pedina da sacrificare per arrivare a James Rodriguez. Di Maria si vede recapitare una lettera dei Blancos in cui si chiede allo staff della Nazionale di non lasciargli disputare la finale, per preservarlo: Angel è disperato, scoppia in lacrime e  supplica il Ct di non farsi condizionare. Tutto inutile: Di Maria non entra in campo quel 13 luglio, e l’ Argentina crolla davanti al muro tedesco.

Un ricordo che fa male, che toglie il respiro, che ha reso traumatico il distacco dai Galacticos e che si acutizza tutte le volte in cui la pressione mediatica intorno alla Nazionale supera i limiti. Una critica severa alla squadra di club attualmente più forte in assoluto, sogno e aspirazione di tanti talenti. Ma non tutti i sogni si tingono di rosa: sovente assumono sfumature scure, soffocanti.

Di Maria sa che con la Francia sarà un ottavo complicatissimo, ma sa anche che per lui – per tutti – questo cammino in Russia è una seconda occasione.  Il Campionato del Mondo è strano: la storia insegna che può vincere anche chi ha più faticato nella fase a gironi. E se dovesse arrivare la finale, Angel Di Maria è sicuro: nulla potrebbe impedirgli, questa volta, di disputarla.

 

Daniela Russo

(immagini Getty images)