A Trigoria il ritorno alla vittoria era praticamente diventata una vera e propria necessità e a dirla tutta non solo per una questione meramente psicologica ma anche e soprattutto per una classifica che iniziava a farsi veramente graviosa. Dopo il 4-1 imposto sulla Samp, per gli uomini di Di Francesco – o più per lui che per i suoi uomini – sembrava essere iniziata una parabola discendente che la sconfitta in campo ceco, indolore ma pur sempre sconfitta, sembrava sancire come punto di depressione incontrovertibile. 

Malgrado la società avesse ‘ri-confermato’ la fiducia riposta nel tecnico abruzzese, fuori Trigoria – e pure dentro – si scatenava quell’allarmismo che certo non aiuta in quella situazione di emergenza in cui lo spogliatoio giallorosso si ritrova.

I tifosi giallorossi, nella fattispecie gli Ultras della Curva sud, hanno espresso il loro dissenso nei confronti della squadra e della società, ree di mancanza di rispetto e poca chiarezza, astenendosi dall’incitare la squadra, come solito fare, durante la partita. Roma-Palermo, 23 October 2016.  
Foto: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Con un’infermeria colma e un disegno tattico già da qualche partita ‘arrancato’, i malumori che hanno preso ad aleggiare attorno la squadra capitolina sembravano minare quel po’ di stabilità che era rimasta e che al contrario sarebbe dovuta essere preservata nel bene di una ripartenza che fortunatamente sembra finalmente essere arrivata.

Il Genoa, che dal canto suo non ha certo finora avuto un percorso idilliaco tantomeno sereno, era ri-partito dopo l’ennesimo esonero del tecnico e un ennesimo change della panchina. Stavolta in cima alla lista di Preziosi, che fino ad allora aveva provato a risolverla riesumando pezzetti di passato che continuavano a ridondare, sbuca un nome nuovo e la panca rossoblù viene affidata a Cesare Prandelli. L’ex tecnico della nazionale azzurra esordisce nella scorsa giornata contro la Spal con la quale raccoglie un punto e si presenta a Roma con la stessa verve con la quale aveva finora affrontato tutte quelle big alle quali poi, malgrado buone prestazioni, è finita ad inchinarsi. 

Come contro il Napoli sono i Grifoni ad aprire il match e dopo un’inizio più rossoblù che giallorosso la sblocca il solito Piatek che sfrutta un errore di Olsen e scaraventandosi sul pallone spedisce con facilità la palla in porta portando in vantaggio il Genoa. La reazione giallorossa però questa volta arriva poco dopo e la pressione alla ricerca dell’area avversaria è attestata dai tre corner seguenti, ultimo dei quali padre della rete di Federico Fazio che sbaglia tanto ma raccoglie solo un quarto d’ora dopo quando in area, dopo un buon controllo del pallone arrivatogli addosso da punizione, tira e affonda alle spalle di Radu. 

Fazio-Roma-Genoa

Se la reazione giallorossa alla rete genoana non è tardata ad arrivare, altrettanto non può dirsi circa le giuste misure di precauzione nel preservare risultato e porta e solo un paio di minuti più tardi è ancora il Genoa a fissare un nuovo vantaggio con Hiljemark che su corner battuto da Sandro, bluffa ancora una volta la difesa giallorossa e supera Olsen.

Ma la Roma concede ma non cede e in un primo tempo in cui i giallorossi sembrano quasi averne pure meno degli ospiti non intendono comunque soccombere al tempo che scorre tantomeno all’avversario e il piccolo Kluivert, dopo aver trovato il primo gol stagionale, oltre che in maglia giallorossa, contro il Viktoria Plzen nel 5-0 rifilato ai cechi nella gara d’andata, trova il primo gol in Serie A e riporta di nuovo il risultato in parità.

Foto Fabio Rossi/AS Roma/LaPresse

Ancora un corner e ancora un gol ed è in equilibro che le squadre vanno negli spogliatoi nel break al 45’ ma Kluivert sembra non voler uscire di scena e non si ferma alla rete, rincara la dose e timbra la partita anche con un assist. Al 59’ infatti Bryan Cristante, servito dall’olandese impeccabile, fa partire un siluro imprendibile per Radu.

La Roma va in vantaggio ma rischia troppo, non la chiude e non sembra conferire serenità neppure a chi la guarda di sfuggita. Il Genoa prova a riprendere le redini punzecchiando non poco ma la posizione di Piatek finisce quasi sempre fin troppo avanzata, fin troppo oltre la linea immaginaria di gioco e non solo la sua visto il gol precedentemente annullato per offside.

La situazione non muta, neppure con i cambi e il Grifone continua a cercare una beffarda rimonta dopo essere passata due volte in vantaggio ed aver entrambe le volte permesso di essere riacciuffato. 

roma-genoa-gol-di-piatek

Spreca la Roma con Cristante e altrettanto il Genoa con Piatek, ma la svolta sembra essere quella che al quinto di recupero sembra poter essere la grazia che salva i giallorossi… sembra appunto. Perché su una spinta di Florenzi su Goran Pandev che l’arbitro giudica regolare, il Var non interviene, Pandev è costretto a rialzarsi e il triplice fischio interrompe ogni desiderio di speranza per i genoani che sembrano non trovare pace né vie di fuga da quella scomoda posizione in classifica che dista una sola spanna e mezzo dalla zona retrocessione. 

La Roma tra varie difficoltà riesce a raccogliere gli agognati 3 punti che da troppo tempo sfuggivano come quelle palle rovinosamente scivolate dai guantoni di Olsen che in partite come quella di ieri fanno rimpiangere fin troppo il buon Alisson, la cui cessione non sembra aver dato frutto alcuno neppure con quei milioni di euro che tanto hanno fatto scalpore – l’acquisto più oneroso nella storia di un portiere – e che a giudicar dai risultati finora raccolti sembrano essere stati ‘sperperati’ male.

Intanto respira Di Francesco che può finalmente concedersi quella giornata di serenità che da troppo tempo mancava e che funge da eccitante in vista del prossimo amaro scontro in trasferta contro la capolista.

Egle Patanè