Massimo Oddo è arrivato a Udine esattamente due mesi fa e da allora l’Udinese ha cambiato marcia: 5 vittoria e 2 pareggi nelle ultime 7 partite. Numeri da squadra di alta classifica.

Il 2018 non è esattamente iniziato come Oddo avrebbe sperato, ma l’Udinese non può che essere soddisfatto del proprio cammino finora, almeno dopo l’arrivo dell’allenatore pescarese. Nonostante i due pareggi consecutivi con Chievo e Spal, i bianconeri del Friuli arrivano da un dicembre mozzafiato: 5 vittorie su 5, compreso il grande successo di San Siro, dove hanno inflitto la prima sconfitta stagionale all’Inter.

Gli uomini di Oddo hanno ora una media da squadra di alta classifica, con 29 punti punti a -2 dal Milan e della zona Europa e soprattutto con ancora una partita da recuperare. Mercoledì, infatti, l’Udinese scenderà in campo a Roma per il recupero della partita contro la Lazio. Certo, non sarà una partita semplice contro la squadra con il miglior attacco della Serie A, ma in questo caso un altro pareggio varrà come una vittoria.

Intanto, tornando alla partita contro la Spal di domenica, Massimo Oddo non è soddisfatto del gioco dei suoi: “E’ stato un vero peccato perché nel primo tempo abbiamo fatto bene ma siamo stati troppo leziosi in attacco. Avremmo potuto segnare anche il secondo gol ma non ci siamo riusciti. Poi nella ripresa siamo stati morbidi e abbiamo sofferto tanto anche per merito dei nostri avversari”.

Il campionato, però, è ancora lungo e se i bianconeri mantengono questo ritmo e questa media punti, l’Europa League può essere davvero molto più che un sogno. Anche perché sarebbe un peccato non far ammirare la Dacia Arena agli avversari europei e uno stadio di proprietà e così bello è sempre un motivo di vanto per la squadra ed anche per il calcio italiano.

Il merito di questo cambio di marcia dell’Udinese è sicuramente merito di Oddo che ha saputo stimolare una nuova mentalità ai suoi giocatori e, soprattutto, l’esplosione dei suoi talenti.

C’è tanto dell’ex campione del mondo nella squadra friulana, non solo nello stile di gioco ma soprattutto nel modo di pensare e vedere il calcio. E’ un allenatore giovane, con idee giovani che punta su giocatori giovani: in campo contro la Spal, a parte Danilo e Nuytinck, i giocatori erano tutti under 24. Sono cose che possono solo far bene al movimento del calcio italiano. Anche in chiave Nazionale.

Paola Moro