Oggi è la Giornata Internazionale delle persone con disabilità. Anche nello sport la disabilità c’è, è presente e viva: i campioni paralimipici italiani esistono e sono tanti: per l’Abruzzo basta fare i nomi dei fratelli Ivano e Luca Pizzi e Pierpaolo Addesi; ma come non citare Alex Zanardi e Giusy Versace.

A loro si aggiungono una moltitudine di persone che, nel loro quotidiano, vivono lo sport. Molti di loro sono bambini. Da 6 anni a Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, opera la onlus Art4Sport che crede nello sport come terapia per i bambini portatori di protesi di arto. “Integrarsi nella società attraverso lo sport” è il motto dell’associazione.

“Siamo nati 6 anni fa – ci racconta la presidente Teresa Angela Grandis – con la storia di Bebe colpita da meningite fulminante che, purtroppo, sta facendo molte vittime soprattutto in Toscana. In ospedale la sua grande voglia di tornare alla vita di prima. Alla giovane sono state amputati tutti e quattro gli arti e le promettemmo che sarebbe tornata a tirare di scherma; non sapevamo come ma abbiamo iniziato a informarci scoprendo una realtà molto difficile per l’ambiente sportivo, praticamente non considerato e comunque riferito a chi pratica già qualche disciplina; cosa non possibile per i bambini che, magari, stavano iniziando o non hanno ancora intrapreso nessuna attività sportiva. Tutto questo – prosegue la presidente – ci ha spinto a cercare una soluzione che poteva colmare questo vuoto e lo abbiamo fatto attraverso la Art4Sport che oggi aiuta 18 ragazzi che vivono sul territorio italiano non elargendo denaro ma strumenti: protesi, carrozzine, stampelle e tutto ciò che serve al ragazzo per fare sport facendoci carico di tutti i costi. Per la realizzazione di protesi, ci appoggiamo a diverse ortopedie, l’ideale è che ogni bambino sia seguito da un ortopedico che, di volta in volta, sia in grado di adeguare la protesi ai cambiamenti che il corpo subisce; una protesi infatti deve calzare alla perfezione, molto più di una scarpa”.

La piccola Bebe (Beatrice Vico) a 11 anni, di colpo, si trova nella necessità di vivere una nuova vita ma la sua grande voglia di fare è stato un propulsore importante per credere ancora nel suo sogno: nel 2010 ha infatti disputato la sua prima gara di scherma ufficiale e, da quel momento, tante le gioie e le soddisfazioni per la giovane atleta.

Bebe
Bebe

Art4Sport ha dunque come mission quella di aiutare economicamente e supportare a livello pratico-organizzativo le famiglie dei bambini protesizzati per permette loro di giocare e divertirsi quotidianamente attraverso l’attività sportiva.

“Conosciamo i loro sogni e li aiutiamo a fare sport, ci piace vederli crescere e sostenerli attraverso la conoscenza dello sport paralimpico. Come? Attraverso iniziative tipo Giochi senza barriere nel quale 8 squadre di abili e disabili si affrontano in diverse discipline. Un modo che genera confronto e incontro, uno scambio reciproco perché non è detto che sono sempre gli ‘abili’ a dover aver aiutare i disabili, può anche accadere il contrario. Obiettivi futuri? Aiutare quanti più bambini possibile e far conoscere lo sport paralimpico”.

Francesca Di Giuseppe 

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