La Vecchia Signora e i Giovani Ragazzi: sembrerebbe il titolo di un film, in effetti, che va in onda in una sala a cielo aperto, sotto le stelle, in questa incantevole vetrina che si chama Champions.

Una partita che sulla carta potrebbe essere una passeggiata ma si sa, sempre meglio non sottovalutare le piccole squadre notoriamente definite outsiders: tanto più che la Juve con le piccole ultimamente non va tanto d’accordo. Senonché Massimiliano Allegri, orfano di CR7, rispolvera il 352 già ritirato fuori dall’armadio contro il Bologna: il vestito preferito del suo numero 10, Paulo Dybala, che in quello schema di gioco da sempre rende il meglio di sé.

Bastano soltanto 5′ alla Joya argentina per far capire a tutti che farà quello che vuole. L’argentino, coadiuvato dal suo compagno di sempre – Mandzukic –  e da un volitivo, dinamico Bernardeschi, dirige, crea, inventa e realizza per tutti i 90′ minuti della gara. Tre gol bellissimi, soprattutto l’ultimo nato da una perfetta azione corale della Juventus, ma anche grintoso, caparbio, voglioso di prendere per mano la squadra. E sì che l’avversario non impensierisce praticamente mai i bianconeri, tanto il divario tecnico anche con l’assenza di Ronaldo: ma Paulo sapeva di avere gli occhi puntati addosso. E voleva che quegli occhi si stropicciassero.

Avrebbe potuto segnare ancora in due nettissime occasioni, se non avesse cercato la sua tanto sospirata perfezione: in più un rigore non concesso proprio su di lui, agganciato da Von Bergen che prende nel contempo pallone e caviglia del giocatore. Niente penalty, quindi: in compenso la manata in pieno viso presa  da parte di Camara costa al calciatore svizzero un secondo giallo e espulsione.

Paulo Dybala diventa così l’ottavo giocatore bianconero ad aver realizzato una tripletta in Champions League, insieme a Sivori, Paolo Rossi, Laudrup, Pippo Inzaghi (per due volte), Del Piero e Arturo Vidal. L’ex Capitano a tal proposito ha voluto complimentarsi con Paulo su Twitter:

 

Non solo: quasi per ironia della sorte, Dybala ha già superato Cristiano Ronaldo, fermo a quota 3 marcature, giocando tra l’altro molto meno del portoghese.

Ma la risposta più importante riguardo l’argentino viene dal campo: per chi avesse ancora dei dubbi, lo ha lui stesso ribadito chiaro e forte. Paulo Dybala, signori, è una punta: si potrà cercare di trasformarlo in tutti i modi, ma resta e resterà una punta.

Chi ha orecchie per intendere…

Daniela Russo