Certe situazioni tra il grottesco e il surreale si collocano con più facilità nella finzione di una commedia che nella realtà di una partita.

Se il film ad esempio fosse “L’allenatore nel pallone” tutti saremo pronti a sorridere divertiti mentre, se su un campo da calcio del Campionato di Serie C scendono in gara sette ragazzini e un massaggiatore, parlare di farsa è il minimo sindacale.

E’ quanto è successo ieri allo stadio Paschiero di Cuneo, dove la formazione di casa capitanata dal’ex Napoli e Parma Fabiano Santacroce ha battuto, anche se il termine non rende bene, per 20 – 0 l’improvvisata squadra del Pro Piacenza.

Improvvisata perché nella realtà dei fatti non esiste quasi più, i calciatori titolati non ricevono da mesi lo stipendio e si sono dati alla macchia, sono rimasti una manciata di tesserati e nel mese di marzo ci sarà l’udienza prefallimentare.

Così a tentare di imbroccare casualmente un gol e per evitare di essere esclusi dal Campionato sono scesi sette giovanissimi Under 18 e… il massaggiatore quarantenne Alessio Picciarelli, per sua fortuna sostituito nel secondo tempo da un calciatore che non avendo con se i documenti di identità non era potuto scendere in campo ad inizio partita.

Non stupisce che il presidente del Figc, Gabriele Gravina, abbia parlato di insulto allo sport e ai suoi principi fondamentali, dose rincarata dalla Lega Pro che in un comunicato ha precisato che domenica “sono stati violati i fondamentali principi di correttezza e lealtà sportiva in modo inaccettabile”.

Mi domando se non fosse stato il caso di intervenire prima del fischio di inizio e mandare negli spogliatoi le due squadre e a casa i 200 spettatori, ma sorvolerò su questo quesito senza risposta…

Intanto è di queste ore la decisione della Lega Pro e della Federcalcio nella figura del giudice sportivo Pasquale Martini di radiare dal Campionato di Serie C il Pro Piacenza; inoltre multa di 20.000 euro e squalifica sino al 31 dicembre 2019 di Picciarelli. 

Amaro il commento di Carmine Palumbo, direttore generale del Pro Piacenza: “Ce l’ho messa tutta, mi dispiace che sia andata così. Si vede che era giusto che finisse in questo modo“.

Tra l’altro la partita di domenica, che oggi è stata annullata stabilendo a tavolino il 3 – 0,  ha stabilito il record del divario nel calcio professionistico del nostro Paese superando di gran lunga antecedenti “illustri” come il Torino – Alessandria 10-0 (Serie A) nel Campionato 1947 – 48 e il 12 – 0 di Brescia – Ancona nel 1951 nella serie cadetta. 

Il Pro Piacenza è un club storico; nato nel 1919, nel corso della sua vita è stato soggetto a diverse fusioni; ha esordito nella Serie C nel 2014; prima di quell’anno ha militato soltanto nelle divisioni dilettantistiche.

 

Silvia Sanmory