Il 10 luglio 2018 è una data spartiacque nella storia della Juventus post-Calciopoli.

Arrivo CR7 a Caselle foto ufficiale Juventus

 

La notizia di Cristiano Ronaldo alla Juventus – quel 10 luglio –  è stata molto di più che il semplice annuncio di un acquisto. Agli occhi di ogni tifoso juventino è apparso chiarolapalissianoche la società, stanca dei continui fallimenti europei ( non ultimi le due finali del 2015 e del 2017 con ben 7 reti al passivo), assicurandosi il calciatore in assoluto più forte stesse lanciando a caratteri cubitali un segnale a tutta l’Europa:

Vogliamo vincere la Champions.

E di lì le dichiarazioni del Presidente a Villar Perosa, i giocatori a uno a uno che nelle interviste dichiarano come la Coppa sia finalmente un obiettivo e non un sogno, mentre le platee bianconere si riempiono di pizzicotti per assicurarsi di essere deste e non in stato di vaneggiamento.

Ci stavamo credendo tutti.

Se non che martedì, durante la conferenza che anticipa Atalanta-Juventus valida per i quarti di finale di TimCup, Massimilano Allegri arriva e rovescia sulla testa di tutti noi un enorme secchio di parole ghiacciate che suonano esattamente così:

Ancora. Lo ha detto ancora.

Come ogni anno in vista degli ottavi – o dei quarti, cambia poco – il tecnico non esita a puntualizzare come in realtà vi siano altre squadre più tagliate, più avanti della Juve nella conquista dell’ ambito trofeo. Successe la stessa cosa lo scorso anno, nella conferenza post Juventus-Tottenham, quando dichiarò – in maniera anche abbastanza veemente e non propriamente cortese – un concetto assai simile:

“Ci sono i sogni e ci sono gli obiettivi. La Juve gioca per vincere, ma non è la favorita. Non si può andare in finale tutti gli anni. Servono dei dottori bravi, ma davvero bravi!”

Con l’aggravante che quest’ anno, pur avendoci risparmiato i dottori – bravi o no – ci parla di follia. Bene.

A questo punto sorge la domanda:

Ma se nemmeno con l’acquisto di Ronaldo la Juventus può considerarsi la favorita, anzi, farlo è da folli, chi ci spiega il senso della venuta del Portoghese? No, perché se Allegri non se ne fosse accorto – ma io penso proprio di sì – senza il buon Cristiano abbiamo riempito la bacheca, di Scudetti e Coppe Italia. 

Ronaldo immagine Calciomercato.com

Tra l’altro il mister si ingarbuglia nelle sue stesse parole visto che proprio lui aveva amesso, all’ indomani della Supercoppa, che CR7 fosse stato preso per fare la differenza:

“Era un buon test per la Champions, Ronaldo è stato preso per essere decisivo”.

Ma magari è vero, a questo punto, che Ronaldo bianconero è solo un’operazione di marketing. Succulento per la società, totalmente inutile per la tifoseria, che conta gli anni dall’ultima vittoria in Europa e non incassa un euro dalle magliette vendute.

O forse semplicemente Max sta dicendo la verità, niente altro che la verità.

Forse si è accorto ancora una volta di come questa squadra – la sua squadra – arrivi ai grandi appuntamenti con la rosa falcidiata da infortuni che capìtano sempre nello stesso periodo, ossia a ridosso della Champions. Forse sotto sotto è consapevole che la Juventus si affida sempre alle grazie del singolo, che bastano Lazio e Atalanta per metterla alle corde, perché la Juve ne patisce il pressing: figurarsi l’Atletico.

Immagine ANSA

Forse lo sa bene che la stagione degli esperimenti – i suoi esperimenti  sta minando la fiducia di Paulo Dybala e probabilmente finirà con minare nuovamente quella di De Sciglio. Ha capito che, probabilmente, arriverà il dazio per aver accontentato sempre e solo i senatori: vedi la fuga di Benatia, che lascia la difesa in braghe di tela.

Lui lo sa, forse. Chissà se lo sa pure la società, che tra 19 giorni ci presenteremo al Wanda Metropolitano con la probabilità che siano Rugani, Caceres e De Sciglio i centrali difensivi a disposizione: contro Griezmann, Costa e Morata.

Chissà se non sia davvero una follia.

 

 

Daniela Russo